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Pop, Italia, l’Aurora: Eros Ramazzotti racconta il nuovo album ‘Una storia importante’

(Adnkronos) – Un dialogo padre-figlia per raccontare una nuova rinascita artistica. È così che Eros Ramazzotti ha scelto di presentare il suo nuovo progetto discografico, dal titolo ‘Una storia importante’, fuori il 21 novembre in tutto il mondo, in versione italiana e spagnola. Al suo fianco, nella prestigiosa cornice delle cantine di ‘Ca del Bosco, nel Bresciano – c’è Aurora, la sua primogenita, il ponte perfetto tra passato e futuro. Un disco che chiude un capitolo importante della sua carriera, ma che ne inaugura uno nuovo.  

Eros non è esattamente un fiume in piena: “Mi devo scaldare un po’, sono un diesel”, scherza. Per fortuna al suo fianco c’è Aurora, “l’unica in grado di strappargli più di tre parole per risposta”. Ed è proprio lei che, a 29 anni dalla sua nascita, torna protagonista nel nuovo album con ‘L’Aurora’, in una nuova versione con Alicia Keys. “Il mio rapporto con questa canzone è speciale – racconta la figlia – perché tu me l’hai dedicata quando non ero ancora nata. Poi, è stato bello vedere come nel tempo la gente l’ha dedicata ai propri cari. Questa tua canzone è diventata un regalo per chi la sente sua!”.  

‘Una storia importante’ dà oggi il titolo al nuovo disco. Ma quarant’anni fa è stato il titolo del brano con cui Eros si è esibito al Festival di Sanremo del 1985 e che lo ha consacrato come uno dei big della musica pop italiana. “La musica è la cosa che sono riuscito a fare meglio di tutto nella mia vita, oltre ai figli”, ha detto.  

L’amore incondizionato è anche quello per l’Italia: “È la mia casa, nel bene e nel male. È un paese stupendo ma con tanti problemi che si potrebbero risolvere”, ha detto, anche se “In Italia c’è tanta gente che ha gran testa. Abbiamo potenziale ma non ci applichiamo”. Nel corso della conferenza, Eros ha speso parole di stima e affetto per gli ospiti, “miei grandi amici”, che hanno preso parte al suo album: un viaggio di 15 brani inediti, alcune delle hit più iconiche della sua carriera, riarrangiate in una nuova veste con grandi artisti internazionali e italiani. Tra questi: Ultimo per ‘Un’emozione per sempre’ che Eros definisce come “un ragazzo molto in gamba, il suo figlio artistico”. Jovanotti è in ‘La mia strada’. ‘Come nei film’ è in collaborazione con Max Pezzali. ‘Se bastasse una canzone’ è con Andrea Bocelli. ‘Quanto amore sei’ con Giorgia e ‘Buona stella’, già presentata ad Amsterdam, con Elisa, di lei Eros ha detto “la conosco dal 1997 e l’ho voluta anche ai miei concerti in tour all’estero”. 

Tra le altre collaborazioni, Carín León, Kany García e Lali. Ma un desiderio resta ancora sospeso: “Mi inginocchierei sui ceci per fare un duetto con Lady Gaga, ho visto il suo concerto a Milano ed è stato pazzesco”, ha detto. Ramazzotti ha le idee precise e non risparmia una riflessione sul panorama della musica attuale: “Purtroppo oggi si usa molto l’autotune. Ormai la gente non capisce la differenza tra chi lo usa e chi non lo usa, ma sarebbe il caso di ritornare al passato per apprezzare chi canta veramente. C’è una carenza di identità nella musica che si ascolta oggi e sono pochi gli artisti che hanno davvero la forza di mantenere alto il successo”.  

“Il sistema offre possibilità anche a chi non è all’altezza di fare cose buone”, ha detto conversando con la figlia Aurora, “dal vivo se non sei in grado non vai lontano. Per me il successo arriva perché il pubblico apprezza e riconosce che hai fatto qualcosa di valore”. Guardando al futuro, Ramazzotti si augura di poter “continuare a fare ciò che ho fatto in questi anni”, ribadendo la centralità del genere che lo ha consacrato, “il pop per me non morirà mai”. Oggi, conclude, “c’è un mix di tanti generi”, come trap e rap, “ma non hanno la forza che ha avuto il pop in questi anni”. Una carriera segnata da successi e incontri che gli hanno cambiato la vita, come quello con Pippo Baudo, nel 1984 quando vinse nella categoria Nuove Proposte con ‘Terra promessa’. Di lui ricorda: “Un grande professionista. Quando ho vinto mi ha dato una spinta dicendomi ‘vai adesso diventerai un grande artista’. Ha dato molta importanza alla musica italiana e agli altri, oggi è difficile da trovare in giro, mancherà”. (di Marica Di Giovanni) 

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