| CERVETERI – Conclusi i lavori di restauro e messa in sicurezza del campanile: domani saranno finalmente sciolte le campane della parrocchia di Santa Maria Maggiore. Un momento di grande significato spirituale per la comunità cerite. La data scelta coincide con la solennità di “Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo”, giornata che conclude l’anno liturgico e nella quale la diocesi di Porto Santa Rufina celebra il raduno dei cori. Due eventi, dunque, che si intrecciano e faranno della storica parrocchia guidata da don Gianni Sangiorgio il centro di una vera e propria “festa del suono”. Il programma della giornata prevede alle 16 l’accoglienza dei cori partecipanti, seguita alle 16.30 dalla benedizione del campanile restaurato. A seguire sarà celebrata la messa presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza. In serata le formazioni coristiche proporranno i propri brani musicali. Il cantiere ha riguardato il consolidamento strutturale del campanile e l’intero apparato necessario al funzionamento delle campane. Le opere edili hanno incluso la pulitura delle superfici interne ed esterne, il consolidamento degli intonaci antichi tramite iniezioni, successivamente tinteggiati e rifiniti. È stato inoltre effettuato il rimaneggiamento delle tegole della copertura e installata una nuova ventolina. «È il secondo intervento conservativo che in pochi anni la diocesi ha messo in atto nel centro storico di Cerveteri: prima la messa in sicurezza della torre e ora il restauro del campanile di Santa Maria Maggiore. Un lavoro complesso e importante, voluto dal vescovo Gianrico Ruzza e realizzato grazie al contributo di numerose professionalità», è il commento Egildo Spada, economo e incaricato dei beni culturali ecclesiastici di Porto-Santa Rufina. L’opera, dal costo complessivo di circa 200mila euro, è stata finanziata grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica destinati ai beni culturali ecclesiastici. Di questa somma la diocesi ha coperto oltre 120mila euro provenienti dai fondi per il culto e la pastorale, mentre la parte restante è stata a carico della Conferenza Episcopale Italiana. «La bellezza recuperata del campanile viene restituita alla cittadinanza, che potrà nuovamente goderne. Il suono delle campane sarà un invito a rinsaldare l’identità culturale e religiosa della comunità», aggiunge Spada. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |