| È stato un lunedì nero per il traffico ferroviario sulla tratta Roma – Orte, iniziato con ritardi la mattina, disagi per un treno del pomeriggio costretto a tornare a Tiburtina per un guasto sulla linea, generando il caos. Ma la situazione ha avuto il suo apice quando un treno Italo è rimasto bloccato in una galleria di Orte e 460 passeggeri, tra cui neonati, una donna incinta e due cardiopatici, sono stati soccorsi. Per cause ancora da accertare, il treno avrebbe tranciato la linea di captazione aerea. Il fatto è accaduto intorno alle 20,35. Sul posto sono giunti la polfer di Orte, il gruppo comunale di protezione civile di Orte e i volontari di Vasanello per assistere i viaggiatori. Fuori dalla galleria un’altra squadra di volontari ha agevolato l’arrivo di vigili del fuoco, 118, carabinieri, polizia e guardia di finanza. Nel frattempo sono arrivati sul posto anche dei gruppi di protezione civile provenienti da Magliano Sabina e Soriano nel Cimino. È stato quindi organizzato il trasbordo dei passeggeri su un altro treno Italo. Le operazioni si sono concluse alle all’1,30. I disagi sono cominciati già dalle 6:34 quando il regionale diretto a Roma e proveniente da Ancona ha accumulato un ritardo di 60 minuti seguito da altri treni instradati in lenta. Nel pomeriggio dopo le 17 quando il treno 4514 diretto a Foligno, arrivato quasi a Orte, per un guasto (forse gli accertamenti tecnici sulla linea di alimentazione elettrica tra Gallese e Orte comunicati da Rfi) è stato costretto a percorre una lenta retromarcia fino a Tiburtina. “Viaggiatori chiusi in un treno senza assistenza ed informazioni – scrivono i comitati dei pendolari di Orte e della Teverina – ritornati a Tiburtina, hanno percorso poi la linea lenta, come ultima beffa”. Il treno è arrivato a Orte alle 22,30 con 5 ore e mezzo di ritardo “Meglio è andata ai treni successivi che se la sono cavata con “solo” un’ora di ritardo. Ci sembra un accanimento – dicono i comitati dei pendolari – ed una totale mancanza di rispetto per i pendolari dei regionali, in vista poi del regalino di Natale, atteso tra qualche giorno, quando Orte e Viterbo saranno ancora più maltrattati con pochi treni in direttissima e meno collegamenti. La conseguenza sarà che molte persone si vedranno costrette a scegliere l’auto rispetto al treno a discapito delle finanze familiari e dell’ambiente. Mai così male dagli anni 70, quando fu costruita la direttissima a beneficio di tutti i cittadini, ad oggi dove ormai si è scelto di privilegiare solo i treni dell’alta velocità”. Intanto l’assessore ai trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, ha chiesto un incontro al ministro Salvini. |