| Al Teatro dell’Unione la conferenza stampa di chiusura della XXIX edizione del Festival “Quartieri dell’Arte”, organizzato dal Teatro Stabile delle Arti Medioevali-Società Cooperativa, ormai una delle principali manifestazioni dedicate alla drammaturgia contemporanea in Europa e per la produzione di testi teatrali. Erano presenti Alfonso Antoniozzi, vicesindaco e assessore alla Capitale europea della cultura, Gian Maria Cervo, direttore artistico e Teresa Pasquali, sindaca di Vejano. «Il teatro è importante perché è l’ultimo posto rimasto in cui tutti i linguaggi sono consentiti – ha detto Alfonso Antoniozzi – e solo qui possiamo trovare il racconto della realtà dei fatti visto attraverso gli occhi dell’autore, che spesso ci mette di fronte a noi stessi». Teresa Pasquali ha ringraziato Gian Maria Cervo per avere coinvolto il suo paese in Quartieri dell’Arte e detto che «grazie a Quartieri dell’Arte abbiamo potuto proporre spettacoli teatrali di altissimo livello che spesso non sono accessibili neanche nelle grandi città. Grazie alla collaborazione con le istituzioni scolastiche è stato possibile fare conoscere la bellezza del teatro anche alle giovani generazioni». Gian Maria Cervo ha snocciolato i numeri di questa edizione di Quartieri dell’Arte. «Sono stati superati i 7000 visitatori – ha detto Cervo – con circa 70 eventi che hanno annoverato tra gli altri la grande drammaturgia europea di Albert Ostermaier con la prima mondiale del suo ultimo lavoro, e Pierpaolo Sepe per quanto riguarda la drammaturgia contemporanea. Abbiamo deciso di sperimentare nuove figure come streamers, youtubers e tiktokers con background teatrale che hanno portato a teatro un pubblico di giovani, anche under 25, da tutta Italia, come Mario Sturniolo e Marco Merrino». Gian Maria Cervo ha aggiunto che «grazie a questi eventi la quantità di commenti e feedback sui social è stata altissima, e del tutto positiva e i biglietti per alcuni spettacoli sono stati esauriti anche in poche ore». Ormai Quartieri dell’Arte è una rassegna che è attiva con laboratori mirati ben oltre Viterbo in città come Napoli e Bari e, questo, ha permesso molte sinergie tra queste grandi realtà con la città dei papi. «Per la prossima edizione – ha concluso Gian Maria Cervo – continueremo a rafforzare la linea tra drammaturgia classica e le nuove figure nate sui social. Tornerà anche per le prossime edizione il premio Nobel per la letteratura Jon Fosse». Quindi un appello finale di Cervo al Comune di Viterbo per «trovare un luogo fisico in cui poter fare spettacoli e laboratori sul territorio durante tutto l’anno, non solo nel periodo del Festival». L’appello è stato accolto dal vice sindaco e assessore alla Capitale europea della cultura Alfonso Antoniozzi. |