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Capitale italiana della cultura 2028, anche Tarquinia presenta il dossier “La cultura è volo”

Venerdì 12 alle 10,30 nella sala consiliare del palazzo comunale sarà illustrato il progetto per la candidatura di Tarquinia e delle altre città della Dmo Etruskey
TARQUINIA – L’occasione per ripensare il ruolo della cultura come leva di crescita grazie a una rete territoriale attiva dal 2022, una struttura di governance già operativa, una proposta di grande impatto culturale, economico e turistico. E’ tutto racchiuso nella candidatura a Capitale italiana della cultura “diffusa” 2028 di Tarquinia e delle altre città della Dmo Etruskey che sarà presentato anche a Tarquinia. La cittadinanza è invitata a partecipare all’evento conclusivo di un importante percorso di condivisione e promozione. L’appuntamento è fissato per venerdì 12 dicembre, alle 10, 30, presso la sala consiliare del Comune di Tarquinia. L’evento rappresenta l’ultima tappa del “Capitale in Tour”, un circuito di presentazioni che ha coinvolto, con lungimiranza, tutti i Comuni partner del progetto, dimostrando la forza e l’unità di un vasto territorio che va oltre i confini comunali. Tra le città coinvolte: Montalto di Castro, Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Allumiere, Tolfa, Monte Romano, Blera, Barbarano Romano e Canale Monterano. Il dossier di candidatura, intitolato suggestivamente “La Cultura è Volo”, prende ispirazione dalla poetica del grande Vincenzo Cardarelli, dai celebri dipinti della Tomba della Caccia e Pesca, e in particolare dal simbolo iconico di Tarquinia: il Volo dei Cavalli Alati. Un titolo che incarna l’ambizione e l’elevazione culturale che il progetto intende raggiungere per l’intero territorio. “Questa candidatura è un atto di visione e di responsabilità – sottolinea il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti -. Ci presentiamo con un progetto solido, condiviso e capace di mettere a sistema un’eredità millenaria proiettandola nel futuro. È questa alleanza che dà forza alla nostra candidatura e Tarquinia, con l’intera rete dei Comuni della Dmo Etruskey, ha scelto di credere nella cultura come motore di crescita, coesione e innovazione”. «La nostra non è una candidatura improvvisata – prosegue Letizia Casuccio, presidente della Dmo Etruskey – ma l’evoluzione coerente di un percorso consolidato sin dal 2022. La Dmo Etruskey è la struttura di governance già operativa che ha coordinato il dossier e questo è un punto di forza unico. La cultura non è una somma di iniziative, ma una filiera di competenze che dialogano, mirando a trasformare la ricchezza etrusca in un volano di sviluppo sostenibile per l’intero territorio». Gli organizzatori ricordano che la presentazione è cruciale anche in vista della prossima data decisiva: il 18 dicembre, giorno in cui verranno comunicate le dieci città finaliste che accederanno alle audizioni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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