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Interporto modello di innovazione green

CIVITAVECCHIA – Cinque anni fa era considerato un peso per il Comune, oggi è uno dei laboratori più avanzati d’Italia sulla transizione ecologica applicata alla logistica. L’Interporto di Civitavecchia, rilevato nel 2019 da Cfft è diventato il cuore della prima Hydrogen Valley italiana e un polo capace di anticipare politiche e tecnologie del futuro. Come spiegato da Jack Czaplinski, tecnico Cfft e coordinatore dei progetti, «l’Hydrogen Valley non è soltanto produzione di idrogeno verde, ma un ecosistema di interventi integrati che uniscono energia, logistica e decarbonizzazione». A regime, l’impianto produrrà circa 200 tonnellate annue di idrogeno verde, alimentato da campi fotovoltaici già realizzati per una potenza di 8 MW. Non abbastanza: per soddisfare pienamente il fabbisogno servirebbero fino a 50 MW, ma la carenza di spazi rappresenta oggi una delle principali criticità da risolvere. Sul fronte della mobilità sostenibile, sarà realizzata una stazione di rifornimento a chilometro zero a 350 e 700 bar. A questo si aggiunge l’installazione di un container fuel cell per la produzione di energia elettrica da idrogeno, destinata a decarbonizzare parte dei processi notturni dell’interporto. Cfft è stata la prima a completare l’intera infrastruttura: un primato che ha acceso l’interesse di aziende e università, già pronte a collaborare. Tra i progetti più avanzati, anche il trasferimento dell’idrogeno dall’interporto al porto, grazie a un nuovo bando vinto, con l’obiettivo di decarbonizzare filiere industriali energivore come metallo e cemento, e l’introduzione di una locomotiva verde a idrogeno. L’ultimo progetto sperimentale vinto prevede un sistema di accumulo tramite batterie “second life” provenienti dal settore automotive da 6 GWh che, integrato con il fotovoltaico e i consumi dei frigoriferi, consentirà di abbattere completamente i consumi notturni, avvicinando l’interporto al consumo zero. «In cinque anni questa struttura è stata completamente trasformata – sottolineano Steven Clerckx e Sergio Serpente – diventando un polo che anticipa le politiche di transizione ecologica e fa da traino per il territorio». Un percorso fondato su investimenti, professionalità e ricerca, che troverà a breve un ulteriore passo concreto: l’arrivo del primo elettrolizzatore Ansaldo Green Tech, il primo in assoluto in Italia, destinato a rafforzare il ruolo di Civitavecchia come modello nazionale di logistica sostenibile e decarbonizzata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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