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Autotrasporto, tempi di attesa e legalità: Assotir accende i riflettori sulla Legge 105/2025

CIVITAVECCHIA – Un settore strategico, ma schiacciato da squilibri strutturali che rischiano di renderlo antieconomico e, paradossalmente, incompatibile con il rispetto delle regole. È questo il quadro emerso dal convegno organizzato questa mattina da Assotir, dal titolo “Dall’appuntamento tassativo all’attesa scontata: l’inaccettabile squilibrio vettore-caricatore”, dedicato alla nuova Legge 105/2025 sui tempi di attesa nell’autotrasporto. Al centro del dibattito, il trasporto container nello scalo di Civitavecchia, analizzato nella relazione introduttiva di Patrizio Loffarelli (Assotir), che ha condotto i lavori. Un’analisi puntuale, numeri alla mano, che ha messo in evidenza come l’attuale organizzazione della filiera scarichi sull’autotrasportatore costi e inefficienze non governabili. Con una tratta media di circa 120 chilometri, il singolo viaggio non copre più i costi: carburante, pedaggi, divieti di transito, personale sempre più caro e investimenti “green” imposti dalle normative rendono necessario effettuare almeno due viaggi al giorno. Ma i tempi di stallo – fino a 4 ore e mezza a terra, a cui si sommano le attese in porto – rendono questo modello incompatibile con il rispetto dei tempi di guida e riposo previsti dal Regolamento europeo. Il risultato è una scelta obbligata e inaccettabile: o l’impresa lavora in perdita o viene spinta ai margini della legalità. Da qui la proposta chiara di Assotir: una franchigia massima gratuita di 120 minuti e l’applicazione rigorosa dell’indennizzo ministeriale di 100 euro per ogni ora di attesa eccedente, come strumento di riequilibrio, sicurezza e incentivo all’efficienza logistica. Al confronto hanno partecipato il presidente della Commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda, che ha ribadito la disponibilità all’ascolto della categoria, Claudio Donati di Assotir, il sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene, che ha richiamato il ruolo del Comune nella gestione della viabilità e il progetto della terza uscita A12 sulla Braccianese, e il presidente dell’Adsp Raffaele Latrofa. Quest’ultimo ha sottolineato come l’Autorità portuale non debba entrare nelle dinamiche commerciali, ma abbia il dovere di garantire un contesto trasparente, competitivo e fondato su regole certe. Un messaggio è arrivato anche dall’assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera: il settore è una priorità e sicurezza stradale e legalità devono restare al centro di ogni relazione commerciale. Un segnale politico importante, ma che deve tradursi in applicazioni concrete. Perché, come emerso chiaramente dal convegno, senza un riequilibrio reale dei tempi e dei costi, il sistema rischia di fermarsi.

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