E’ partito il confronto tra Roma Capitale e territori per approfondire gli aspetti legati al nuovo regolamento di occupazione del suolo pubblico approvato in Giunta. Ad affermarlo, in una nota, è l’assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale Monica Lucarelli.
“Nuovo Regolamento Osp: partito il confronto con i territori – afferma Lucarelli. Dopo l’approvazione in Giunta, l’assessorato si è messo a disposizione per effettuare incontri, Municipio per Municipio, per approfondire tutti gli aspetti del nuovo regolamento per la concessione del suolo pubblico alle attività di somministrazione – continua Monica Lucarelli – Il confronto diretto è di estrema utilità per colmare i dubbi sulla possibile ricaduta nei singoli territori”.
Aggiunge l’assessora: “Il ciclo di incontri è partito ieri con il Municipio II di Roma Capitale e proseguirà per le prossime due settimane – conclude Lucarelli – Siamo convinti che il lavoro di squadra con i Municipi porterà in tempi rapidi al miglioramento di questa disciplina fondamentale per l’immagine della città e per la valorizzazione del suo spazio pubblico”.
Occupazione suolo pubblico di Roma, il nuovo regolamento
La proposta di revisione del regolamento di occupazione di suolo pubblico di Roma approvata dalla giunta che sarà sottoposta all’Assemblea capitolina, prevede la differenziazione delle aree a più alta densità di esercizi di somministrazione dalle aree che presentano ampi margini di sviluppo, per dare opportunità di riqualificazione ad alcuni quartieri e risolvere la carenza di servizi.
Per questo, rende noto il Comune, Roma è stata divisa in 3 aree:
Suburbio, ovvero le aree più periferiche non ricomprese nella Città Storica;
Città storica, ovvero i tessuti urbanistici come definiti dal Piano Regolatore Generale approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 febbraio 2008, ovvero come indicato nell’articolo 2, comma 1 della Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 109 del 30 maggio 2023;
Sito Unesco che comprende tutta l’area del centro storico delimitata dalle mura cittadine fino alla loro massima estensione del XVII secolo. Questa zona è stata ulteriormente suddivisa in due sotto-aree: la prima comprendente il Centro Storico, Borgo, gran parte di Trastevere e di Monti e la seconda il restante sito Unesco.
Si legge sul sito di Roma Capitale: “Si passa dal 100% del fronte vetrina, della DAC 21 del 2021, per la massima superficie osp concedibile, a una percentuale della somma delle superfici di somministrazione, servizi igienici e locali di lavorazione e cucine che varia in base all’area in cui si trova l’attività”.