Trent’anni dall’elezione diretta dei sindaci, dal 5 dicembre del 1993 che vide il ballottaggio nella Capitale tra Francesco Rutelli e Gianfranco Fini. Una data che Roma celebra con un evento nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, durante il quale si alternano interventi, testimonianze, video e immagini.
Elezione sindaci, parla Gualtieri
Nel corso dell’evento ha preso la parola anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Rutelli ha interpretato in modo corretto quella innovazione istituzionale’’ che è stata l’elezione diretta del sindaco. ‘’Un cambiamento positivo e giusto quando sento modificare soglie di ballottaggio e metter mano a quella legge elettorale rabbrividisco perché è la migliore trasformazione istituzionale realizzata in questo paese che ha permesso di coniugare leadership, stabilità e quindi capacità di programmazione’’.
Durante il suo intervento all’auditorium in occasione dei 30 anni dall’elezione diretta dei sindaci, Gualtieri ha aggiunto: “Bisogna evitare ingannevoli analogie con l’elezione diretta del premier che sta su un livello istituzionale diverso che richiede un meccanismo di contrappesi che c’è in ogni democrazia. L’analogia sindaco d’Italia funziona poco bene’’.
E ancora: “Stiamo cercando di proseguire quel lavoro di Rutelli e Veltroni. Dopo loro ci è stato un grande buco. Abbiamo ereditato una città che cade a pezzi. Sono convinto che Roma può e sarà trasformata. Abbiamo preso il testimone e noi lasceremo una città più bella’’.
Infine, parlando del lavoro in vista del Giubileo del 2025: “Tra poco dovrò sorvolare con l’elicottero le zone degli interventi del giubileo. E’ una sfida gigantesca. Noi siamo partiti in ritardo ma stiamo volando e ci ispiriamo al Giubileo’ di Rutelli. Siamo convinti che gli investimenti faranno fare alla città un grande passo avanti’’, ha concluso.