Aggredito da tre uomini e colpito con un coccio di bottiglia per prendergli soldi e smartphone. E’ successo la sera del 2 gennaio scorso a Roma nei pressi della metro Laurentina.
Il gruppetto l’avrebbe poi costretto ad andare alla stazione di Piramide per riavere i suoi beni. La vittima un 21enne egiziano ha chiamato i soccorsi raccontando ai carabinieri quanto accaduto e riuscendo a far prendere uno dei sospetti. Caccia ai complici.
Leggi anche: Vuoi la residenza? Paga 150 euro: due arresti ad Anzio, uno è un ex dipendente comunale
Ragazzo colpito al collo con un coccio di bottiglia per prendergli il telefono: fermato un 23enne
Al termine di un’attività d’indagine, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur e della Stazione Roma Garbatella d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino del Marocco di 23 anni, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale. Il giovane è gravemente indiziato dei reati di rapina pluriaggravata, tentata estorsione e lesioni personali.
L’aggressione
Secondo quanto denunciato dalla vittima, la sera del 2 gennaio mentre si trovava nei pressi della metro Laurentina tre persone lo hanno aggredito per futili motivi.
I tre, dopo averlo colpito al collo e al volto con una bottiglia di vetro rotta, sarebbero riusciti ad impossessarsi dello smartphone del 21enne e di 300 euro in contanti per poi costringerlo a raggiungere la stazione metro “Piramide” per riottenerli.
Indagini in corso per individuare i complici
Il ferito è stato trasportato dal 118 presso l’ospedale “San Giovanni”. Raccolto tutti gli elementi utili dalla vittima, sono riusciti in pochi minuti a intercettare e bloccare l’indagato.
Dalle successive attività investigative i militari hanno raccolto gravi elementi indiziari e d’intesa con la Procura di Roma il 23enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Le indagini dei Carabinieri proseguono al fine di identificare anche i complici.