Vittorio Cecchi Gori, noto imprenditore, ex politico e produttore cinematografico, è stato ricoverato in terapia intensiva presso il Policlinico Gemelli di Roma. La notizia è stata confermata in diretta durante la trasmissione Storie Italiane su Rai1 dalla conduttrice Eleonora Daniele.
Vittorio Cecchi Gori ricoverato per insufficienza respiratoria
Secondo quanto riportato, Cecchi Gori sarebbe stato ricoverato all’inizio della settimana a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Sebbene il Policlinico mantenga il massimo riserbo riguardo alla situazione, indiscrezioni provenienti da fonti vicine all’imprenditore suggeriscono che il quadro clinico sia molto serio.
Il commento dell’amico
Angelo Perrone, amico e storico collaboratore di Cecchi Gori, ha fornito ulteriori dettagli, affermando che Rita Rusic si era consultata con il professor Landi nel weekend a seguito di disturbi accusati da Vittorio, come battiti cardiaci molto bassi.
Era stata prevista una sua ospedalizzazione per accertamenti il lunedì successivo. Fortunatamente, Cecchi Gori era già in ospedale, ma tra lunedì notte e martedì mattina ha subito una grave crisi respiratoria che ha reso necessario il trasferimento in terapia intensiva.
Come sta Vittorio Cecchi Gori
Nonostante qualche segnale di miglioramento registrato nel pomeriggio precedente, la situazione rimane estremamente delicata. Perrone ha anche rivelato che negli ultimi giorni era particolarmente afflitto dal fatto di non poter visitare sua figlia Vittoria a Miami, dopo che era stata negata la sua richiesta di grazia.
A gennaio 2022, il produttore televisivo è stato ricoverato al policlinico Gemelli di Roma per complicanze polmonari legate al Covid. Nonostante la paura, l’ex senatore e presidente della Fiorentina si era poi ripreso, chiarendo di avere solo una polmonite e di essere negativo al Covid, avendo già superato la malattia in precedenza.
Il medico Antonio De Luca aveva confermato che si trattava di una complicazione derivante dal Covid. Attualmente, Cecchi Gori è agli arresti domiciliari per una condanna a otto anni per bancarotta fraudolenta.
