Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra.
Sembrerà banale, ma l’economia si misura in numeri e noi siamo sommersi ogni giorno di cifre e statistiche. Istat, Inps, Inail, Bankitalia, altre istituzioni e fonti private ci aggiornano periodicamente sull’andamento del Prodotto Interno Lordo e dell’inflazione oppure sugli ordinativi e sul gettito fiscale.
Forse, però, il dato più importante resta l’andamento dell’occupazione: sapere quanti posti di lavoro si creano o si perdono in un determinato periodo è la riprova più evidente e concreta di quale sia l’andamento economico del Paese.
Lavoro, chi aiuta l’imprenditore a trovare manodopera?
Diceva qualcuno che i posti di lavoro non si creano per decreto e che in fin dei conti sono le aziende a favorire con le loro attività il livello del Pil ed è vero: le istituzioni, dal governo agli enti locali, possono tutt’al più creare i presupposti di contesto e quindi favorire – ma talvolta anche sfavorire – il lavoro degli imprenditori e lo fanno certo con le leggi o incidendo sul livello della pressione fiscale.
Pensate proprio al lavoro: chi aiuta un imprenditore a trovare manodopera? Dovrebbero essere quelli che una volta erano gli uffici di collocamento, ma oggi solo il 2% di chi trova un posto deve ringraziare gli sportelli pubblici. Ed è questo uno dei motivi che alimenta un paradosso tipicamente italiano: in un Paese con quasi 3 milioni di disoccupati, centinaia di migliaia di posti di lavoro restano vacanti perché non si trova personale.
E all’orizzonte, anche nel Lazio, le previsioni parlano di centinaia di migliaia di posti di lavoro che si creeranno nei prossimi anni: ma riusciremo a trovare anche i lavoratori?
