Una serie di furti con destrezza all‘aeroporto di Fiumicino ha portato all’arresto di una banda composta da quattro donne di etnia rom, tutte in stato di gravidanza. Le rapine, avvenute negli ultimi mesi, hanno coinvolto almeno dieci vittime, con le borseggiatrici che approfittavano di momenti di distrazione per agire. Grazie alle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno identificato le sospettate e organizzato un blitz che ha portato alla loro cattura.
Come operavano le borseggiatrici all’aeroporto di Fiumicino
Le quattro donne incinte, tutte già madri, utilizzavano un metodo collaudato per compiere i loro furti.
Due di loro, al sesto mese di gravidanza, entravano per prime nell’ascensore dell’aeroporto, seguite dai turisti con i loro bagagli.
Le complici chiudevano il gruppo, approfittando dello spazio ristretto e della distrazione delle vittime per agire rapidamente.
Questo stratagemma ha consentito loro di perpetrare almeno dieci furti in poche settimane, prima di essere individuate e fermate dalle autorità.
Il blitz della polizia: catturate in flagranza di reato
Gli agenti della Polaria hanno pianificato una serie di controlli sotto copertura, fingendosi turisti, fino a individuare nuovamente le borseggiatrici all’aeroporto.
Seguendole fino all’ascensore dei Terminal delle partenze, hanno agito nel momento preciso in cui le ladre stavano compiendo il loro colpo.
Le telecamere interne hanno catturato la dinamica dello scippo, fornendo prove cruciali per l’arresto delle responsabili.
Le indagini in corso
Le quattro donne sono state denunciate per furto e è stato loro imposto il divieto di ritorno nel comune di Fiumicino.
Gli investigatori stanno attualmente conducendo ulteriori indagini per verificare eventuali complicità e individuare altri reati commessi dalla banda.
Confrontando le denunce delle vittime con le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, si cerca di ricostruire l’intera attività criminale del gruppo, che potrebbe estendersi a episodi non ancora segnalati.