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Protesta studenti pro Palestina presso studi di La7: contestato Parenzo

Protesta pro Palestina organizzata da una ventina di studenti dei collettivi Cambiare Rotta e Osa. Il sit-in è stato effettuato fuori dagli studi televisivi di La7 a Roma per protestare contro le violenze subite durante una manifestazione per il 25 aprile. Questi giovani hanno denunciato di essere stati attaccati con il lancio di sassi e bombe carta, provocando feriti tra i manifestanti.

La protesta pro Palestina e le richieste dei manifestanti

I manifestanti, esponendo striscioni e gridando slogan come “mai più genocidi” e “ora e sempre Resistenza”, hanno chiesto che David Parenzo, giornalista presente alla manifestazione del 25 aprile, si dissociasse dai violenti episodi e condannasse quanto accaduto.

Parenzo, tuttavia, si è difeso, spiegando di essere stato presente alla cerimonia come antifascista e di non aver preso parte ai conflitti.

Durante il suo programma televisivo, “L’aria che tira”, Parenzo ha risposto alle accuse, ribadendo il suo impegno per il dialogo e il confronto pacifico, invitando tutti a esprimere le proprie opinioni in modo civile.

Cosa ha detto Parenzo

“In questo studio c’è spazio per tutte le idee e per tutte le opinioni, lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo” ha affermato Parenzo. “Questa mattina, alle 11, di fronte a La7 è stata convocata una manifestazione da parte di questo gruppo di studenti. Alcuni dei quali, mi dicono, sono quelli che mi avevano contestato alla Sapienza“.

“Io ieri mattina alle 8 ho partecipato, come ogni anno, alle manifestazioni del 25 aprile” ha chiarito il giornalista. “Sono un antifascista. Anche ieri sono andato e l’ho fatto, come ho fatto spesso, con la Brigata Ebraica, che nulla a che vedere con lo stato d’Israele”.

Il giornalista ha spiegato che la Brigata partecipò alla Liberazione italiana insieme agli angloamericani. “Sono andato lì con il Rabbino capo di Roma, professor Riccardo Di Segni, con il presidente della Comunità ebraica Victor Fadlun e con altre autorità. Come ho fatto sempre. Ci sono state manifestazioni, cortei, proteste alle quali ovviamente non ho partecipato. Il mio intento, come quello degli altri che erano lì, era solo ricordare un gruppo di persone che hanno contribuito alla Liberazione”.

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