Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 2 maggio 2024.
Il futuro di Stellantis interessa la politica nazionale e non potrebbe essere diversamente: l’ex Fiat, che oggi esiste ancora come brand commerciale sui modelli delle auto e sulle pubblicità, in realtà è parte ormai di una holding multinazionale con sede nei Paesi Bassi e controlla quattordici marchi automobilistici un tempo espressione di gruppi industriali differenti.
Un colosso, insomma, che però non ha più testa e cuore a Torino, ma che, secondo alcune stime, dal 1975 ad oggi ha ottenuto dallo Stato italiano 220 miliardi di euro tra cassa integrazione per i dipendenti, prepensionamenti, rottamazioni per l’acquisto di nuovi veicoli e altri contributi.
Stellantis, e l’Italia?
Ora al di là delle dichiarazioni dei vertici, il timore del governo è che la compagnia si stia allontanando dall’Italia, come conferma ormai il calo dei veicoli prodotti nei quattro grandi stabilimenti di Melfi, Mirafiori, Pomigliano e Cassino e nelle altre strutture minori a favore di altri impianti all’estero.
Da settimane dunque è in corso un confronto tra esecutivo e azienda: proprio lo stabilimento in provincia di Frosinone è oggetto di particolare attenzione perché qui c’è stata la flessione più importante di auto prodotte (-11% tra 2022 e 2023) con 1700 dipendenti persi negli ultimi tempi e oggi 850 esuberi. Cifre imponenti che alimentano il timore di una chiusura dell’impianto, ipotesi questa che per Cassino e i territori limitrofi rappresenterebbe una vera e propria bomba sociale.