Un evento alquanto inusuale si è verificato a Roma, all’ombra della Basilica di San Pietro. Un parroco proveniente dalla Repubblica Ceca è stato fermato dalle forze dell’ordine mentre si accingeva a superare i varchi di prefiltraggio dell’iconica piazza. Nulla di strano se si considera che non sarà né il primo, né l’ultimo uomo di fede, seguace della chiesa cattolica, a frequentare questa zona. Tuttavia, ciò che ha attirato l’attenzione dei poliziotti del commissariato Borgo è stato il contenuto del suo borsello.
L’identificazione del parroco ceco e la scoperta delle armi
Mentre il parroco si avvicinava, circondato da un gruppo di fedeli giunti dalla terra di Boemia per una visita religiosa alla Città Eterna, i poliziotti hanno deciso di effettuare un controllo a tappeto, come previsto dalla routine di sicurezza dell’area.
E ciò che hanno rinvenuto nel borsello del religioso ha destato immediatamente sospetti e preoccupazioni: una pistola ad aria compressa, diversi coltelli di varie dimensioni, un taglierino e persino un cacciavite.
La giustificazione del parroco: inevitabile la denuncia
Di fronte alla sorpresa e alla perplessità delle forze dell’ordine, il parroco ha tentato di giustificare la presenza di tale dotazione di armi, sostenendo che fosse destinato alla sua difesa personale.
Tuttavia, nonostante le sue argomentazioni, è scattata la denuncia per porto abusivo di armi, poiché il possesso di tali strumenti in luoghi pubblici è considerato illegale e potenzialmente pericoloso.
Le indagini sono in corso per gettare luce su questo singolare episodio. L’incidente ha sollevato domande sulla psicologia e le motivazioni del parroco, portando a interrogarsi sulle sue reali intenzioni e sulle possibili minacce o preoccupazioni che potrebbero averlo spinto a portare con sé un così vasto assortimento di armi.