Nella mattinata di martedì 14 maggio un uomo ha tentato di sottrarre monitor dalle aree comuni del Policlinico Gemelli a Roma. Grazie alla segnalazione tempestiva di un dipendente e all’intervento del personale di sicurezza, il ladro è stato fermato e successivamente arrestato dalla Polizia di Stato. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno confermato l’identità del responsabile, corrispondente all’individuo che aveva già commesso furti simili all’interno dell’ospedale.
Ladro in azione al Gemelli, l’intervento del personale di sicurezza
Verso le 12 di martedì, un dipendente del Policlinico Gemelli ha notato una persona con comportamenti sospetti nelle aree comuni dell’ospedale.
Prontamente, il dipendente ha allertato il personale di sicurezza, il quale ha riconosciuto l’uomo come un possibile responsabile di precedenti furti di monitor.
Grazie all’efficacia e alla prontezza delle guardie giurate del Gemelli, l’uomo è stato fermato prima che potesse allontanarsi con la refurtiva.
L’arrivo della polizia
Una volta bloccato, il personale di sicurezza ha contattato immediatamente la Polizia di Stato.
Gli agenti, arrivati sul posto in breve tempo, hanno preso in consegna il sospettato e lo hanno condotto al commissariato di Monte Mario per ulteriori accertamenti.
Verifica delle immagini di sorveglianza
Le autorità hanno poi analizzato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza del Policlinico Gemelli.
Le immagini hanno confermato che l’uomo fermato corrispondeva al ladro che aveva rubato monitor dalle pareti delle aree comuni in precedenti occasioni.
Questo elemento probatorio ha consolidato le accuse a suo carico, fornendo un riscontro visivo delle sue azioni illecite.
Procedimenti giudiziari
Dopo l’arresto, il ladro è stato sottoposto a interrogatorio presso il commissariato di Monte Mario.
Gli inquirenti hanno avviato un’indagine per chiarire la portata delle sue azioni e per determinare se l’uomo fosse coinvolto in ulteriori episodi di furto, oltre quelli già considerati all’interno del Policlinico.
