Nuovo blitz di Ultima Generazione questa mattina a Roma. Gli attivisti del movimento ambientalista hanno imbrattato la facciata esterna del ministero della Giustizia spruzzando della sostanza di colore nero l’ingresso del palazzo e cercando di attaccare dei manifesti sulla parete vicino all’entrata con sopra l’articolo 9 della Costituzione sulla tutela dell’ambiente.
Colore nero e manifesti sul ministero della Giustizia: blitz a Roma di Ultima Generazione
Gli attivisti sono stati bloccati dal personale che è uscito dal palazzo, riuscendo a fermare gli ambientalisti in breve tempo, a più riprese. In un video postato su Instagram da Ultima Generazione si vedono tre persone fermate da un uomo mentre cercano di incollare i manifesti sulla parete esterna dell’edificio. Un altro invece è riuscito, nonostante il tentativo di un appartenente alle forze dell’ordine di bloccarlo, a spruzzare del colore nero su una delle colonne dell’ingresso e su parte della cancellata. Sul posto gli agenti del Reparto Mobile, del commissariato Trevi, la Digos e la polizia scientifica. Sarebbero sei gli attivisti portati in commissariato. Al vaglio la loro posizione.
“Carbone vegetale nero spruzzato con un estintore”
Il blitz è iniziato intorno alle 10 di oggi, lunedì 20 maggio quando gli attivisti, 14 persone sono arrivate davanti al ministero portando bustoni con il materiale per attaccare i manifesti. Due di loro, riporta Ultima Generazione “hanno spruzzato carbone vegetale nero con un estintore contro la parete del Ministero della Giustizia mentre altre hanno appeso manifesti” sui quali era riportato l’articolo 9 della Costituzione “La Repubblica [… ] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
Le richieste
“Con l’azione di disobbedienza civile di oggi – dichiara Tommaso, 30 anni, operaio agricolo – tendiamo giustizia climatica e sociale. Pretendiamo che il Ministro Nordio faccia rispettare l’articolo 9 della Costituzione. I dati che abbiamo esposto sulle pareti del Ministero della Giustizia dimostrano che il governo e i suoi ministeri non hanno preso e continuano a non prendere le misure di adattamento e mitigazione necessarie per salvaguardare il nostro territorio e la popolazione Italiana”. Ultima Generazione in una nota annuncia inoltre l’appuntamento in Piazza del Popolo il primo ottobre. “Niente sarà più come prima dopo il primo ottobre. Partirà un periodo di mobilitazione senza fine e senza precedenti” scrivono gli ambientalisti.
Sisto: “Atto di vandalismo inqualificabile”
Per il viceministro alla Giustizia Paolo Sisto “l’atto di vandalismo di Ultima Generazione contro la sede del Ministero della Giustizia è un’iniziativa inqualificabile. In una democrazia, la rivendicazione delle proprie convinzioni e l’espressione delle proprie idee possono e devono realizzarsi nel rispetto della legge. L’accanimento sistematico contro le sedi istituzionali o i monumenti storici è sintomo di una mancanza di senso civico e di rispetto verso la comunità che non può essere in alcun modo legittimata”.