Quest’anno, dal 1° giugno al 25 luglio, si terrà l’ottava edizione del Festival Multidisciplinare La Città Ideale, che animerà i quartieri di Villa De Sanctis, Prenestino e Centocelle. Negli anni passati, il festival ha presentato 300 eventi in 9 diverse periferie, introducendo 15 format originali. Ideato e diretto da Fabio Morgan, il festival è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio, con il patrocinio del Municipio V di Roma.
Una delle principali attrazioni sarà il Circo Ideale, con 12 formazioni artistiche che si alterneranno in altrettanti spettacoli, portando Nuovo Circo, giocoleria e pali cinesi in varie aree del parco di Villa De Sanctis. Gli spettacoli, accompagnati da innovativi laboratori di circo, si terranno ogni sabato e domenica dal 1° giugno al 25 luglio, offrendo divertimento sia per adulti che per bambini.
La città ideale a Roma, il programma
Quest’anno il festival introdurrà nuovi format. Tra questi, Operai all’Opera sarà messo in scena per la prima volta a Villa De Sanctis (ingresso pedonale da Strada di San Marcellino n.1 e ingresso auto con parcheggio da Via dei Gordiani n.5). Questo spettacolo vedrà dieci attori e cantanti, accompagnati da un’orchestra, reinterpretare l’Opera Turandot di Giacomo Puccini dal punto di vista delle maestranze del teatro, grazie alla riscrittura del Maestro Francesco Leineri.
Il format Edicole, pensato per celebrare le edicole come presidi sociali dei quartieri, offrirà un omaggio a queste strutture che sono state duramente colpite dalla crisi dell’editoria su carta stampata. “Ce l’ho, ce l’ho, manca”, con Matteo Cirillo e diretto da Ariele Vincenti, inaugurerà questo format, trasformando le edicole storiche di Roma in teatri all’aperto per raccontare storie di persone, famiglie e generazioni.
Fabio Morgan, direttore artistico La Città Ideale ha commentato: “Il Festival La Città Ideale è l’espressione più vera e significativa di chi siamo e di qual è la nostra missione: portare lo spettacolo dal vivo e la cultura nelle periferie romane abbattendo le barriere che ci sono tra le persone ed il mondo culturale. Creare format innovativi in grado di rendere la drammaturgia, l’Opera o il teatro accessibile e fruibile da tutti in maniera semplice e trasversale, senza imposizioni o limiti di alcun tipo. Il nostro impegno dura ormai da un decennio e si rinnova sempre con nuovi stimoli per fare ogni volta quello step in più che ci porta vicini non solo al nostro pubblico ma a tutte quelle persone che ancora non conoscono il nostro lavoro”.