Un ventenne romano è stato posto agli arresti domiciliari per aver fabbricato e detenuto pistole create con una stampante 3D. Gianmarco F., già monitorato per attività neonaziste, è ora al centro di un’indagine che coinvolge la Digos e la Polizia Postale. La sua famiglia insiste sull’innocenza del giovane, descrivendo la situazione come un dramma familiare e sostenendo che Gianmarco sia stato travolto dai pericoli del web.
Arresto del giovane che stampava pistole con la stampante 3d
Giovedì scorso, la Digos ha arrestato Gianmarco F. per fabbricazione e detenzione di armi clandestine. Le forze dell’ordine hanno trovato pistole fabbricate con una stampante 3D nel suo appartamento e in una seconda dimora fuori Roma.
Il giovane è stato posto ai domiciliari dal giudice per le indagini preliminari, una decisione che ha scosso profondamente la sua famiglia. Gianmarco, descritto dai genitori come un ragazzo normale e innocuo, si trova ora sotto la stretta sorveglianza della famiglia.
Indagini della Digos e della Polizia Postale
Le indagini su Gianmarco F. sono partite da un monitoraggio delle sue attività online. La Polizia Postale, che ha inizialmente rilevato movimenti sospetti, ha coinvolto la Digos e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Gianmarco è stato trovato in possesso di armi e proiettili nascosti nella sua stanza e in un borsone. La polizia sospetta che il ventenne diffondesse video di violenza razziale su Telegram e che simpatizzasse con terroristi neonazisti come Brenton Tarrant e Stephan Balliet.
Le forze dell’ordine stanno cercando di chiarire se Gianmarco avesse intenzione di commettere atti di violenza o se fosse solo un giovane attratto da contenuti estremi.
La famiglia difende Gianmarco
I genitori di Gianmarco, sconvolti dall’arresto del figlio, insistono sulla sua innocenza. Sostengono che il ragazzo, incensurato e senza precedenti penali, sia stato vittima delle influenze negative del web.
La madre, con il cuore spezzato, descrive Gianmarco come un amante degli animali e un giovane che non farebbe del male a nessuno. La famiglia attribuisce la situazione a un uso eccessivo del web e dei videogiochi, che lo hanno esposto a pericoli e influenze negative.
Secondo i genitori, Gianmarco potrebbe essere stato manipolato da hacker e altri individui presenti nei meandri oscuri del web.