Calci e pugni agli agenti nel carcere di Rebibbia a Roma. Protagonista delle violenze un detenuto tunisino “arrivato a Rebibbia dopo essersi reso di altre analoghe aggressioni in altre carceri”. A denunciare il fatto avvenuto ieri è Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). Si allunga così il numero dei poliziotti feriti nelle carceri del Lazio, 18 secondo il sindacato solo negli ultimi tre mesi. Tra gli ultimi episodi quello avvenuto nel carcere di Civitavecchia.
Roma, detenuto aggredisce a calci e pugni agenti nel carcere di Rebibbia
I fatti sono avvenuti ieri quando spiega Maurizio Somma “due appartenenti alla Polizia penitenziaria, addetti alla Sezione Reparto G12, sono stati proditoriamente aggrediti con calci e pugni da un detenuto tunisino, arrivato a Rebibbia dopo essersi reso di altre analoghe aggressioni in altre carceri. Solamente il provvidenziale intervento dei colleghi intervenuti in ausilio si è evitato il peggio e sono stati ripristinati l’ordine e la sicurezza all’interno della Sezione detentiva”.
Per il sindacalista servono “interventi concreti perché non tollereremo più questo tipo di aggressioni che non trovano il giusto trasferimento dei detenuti violenti. Oramai le aggressioni al personale sono meramente statistica e il Sappe auspica in un celere intervento da parte dell’Amministrazione Penitenziaria affinché si possa tornare a lavorare con un minimo di benessere psico fisico”.
Capece (Sappe): “Nel Lazio 18 poliziotti feriti negli ultimi mesi”
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “la situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del Sappe e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”.
Il sindacalista evidenzia che “nel Lazio, nel solo secondo trimestre del 2024, una marea di eventi critici tra le sbarre delle carceri regionali: 254 resistenze ed ingiurie, 23 proteste collettive con battitura e 5 rifiuti di rientrare in cella, 10 poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni ed altri 8 Agenti con prognosi fino a 20 giorni”.
Capece torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere” e dalle “espulsioni di tutti i detenuti stranieri in Italia, spesso protagonisti per più gravi eventi critici in carcere”.
“Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude il segretario generale del Sappe, che si appella ai vertici del DAP “affinché creino le condizioni per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.