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Trevignano Romano, domani 6° convegno sull’endometriosi organizzato dal “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0“

Sensibilizzare sempre più cittadini e istituzioni e promuovere un’informazione corretta sull’endometriosi. E’ l’obiettivo del progetto “In-Formativo”, ideato, organizzato e coordinato dal “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0“ che ha svolto una serie di convegni sull’endometriosi

Trevignano Romano, domani 6° convegno sull’endometriosi organizzato dal “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0“

Un tour socio-sanitario e culturale che domani giovedì 13 giugno farà tappa nella sala consiliare del Comune di Trevignano Romano, alle porte di Roma. Si tratta del 6° convegno organizzato nella Regione Lazio, sulla patologia che colpisce una dona su 10, per capire cos’è l’endometriosi, chi colpisce, come riconoscerla e come affrontare la malattia difficile da diagnosticare e che crea notevoli disagi, limitazioni e invalidità alla donna.

Relatori e interventi

Relatori del Convegno di domani 13 giugno con inizio previsto per le ore 18 saranno il dott. Massimo Catalucci, presidente dell’Associazione Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0, il dott. Massimiliano Marziali, ginecologo specializzato in ostetricia e grande esperto in endometriosi e Moira Masi coordinatore del progetto pilota sull’endometriosi Ass. Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0. Tra gli invitati autorità del Senato, della Regione e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Trevignano Romano. Tra gli interventi previsti quello del consigliere regionale Marika Rotondi e del sindaco Claudia Maciucchi.

Volantino Convegno Trevignano Romano 2024 06 07

Gli obiettivi

“L’intento che ci siamo prefissi di perseguire da marzo del 2023, è quello di attuare sull’intero territorio nazionale, partendo dai Comuni della Regione Lazio, le direttive espresse dall’UE nel documento ‘Written Declaration on Endometriosis’ spiega Massimo Catalucci, presidente dell’Associazione Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0.

Direttive aggiunge Catalucci “che si concretizzano nel nostro progetto, in un percorso ‘In-Formativo’, che assolve a due azioni importanti che hanno il fine di combattere l’endometriosi partendo da una corretta diffusione delle informazioni socio-sanitarie, relativamente, a questa patologia altamente invalidante e che colpisce una donna su 10, in alcuni casi anche già alla tenera età di 10/11 e prima ancora della comparsa del primo ciclo mestruale”.

L’impegno dell’Associazione

Un percorso virtuoso quello dell’Associazione Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 che grazie all’impegno della coordinatrice regionale, Moira Masi, dei volontari e all’interesse mostrato dalla Regione Lazio ha già prodotto ottimi risultati. Ruolo determinante quello del consigliere regionale, Marika Rotondi che spiega Catalucci “si è da subito attivata per dare risalto al nostro lavoro, permettendoci di dialogare con la dirigenza del dipartimento sanitario in sede alla Regione Lazio”. Una collaborazione che ha portato la Giunta regionale del Lazio, lo scorso marzo, a deliberare l’istituzione di un “Gruppo di Lavoro per la definizione della Rete Regionale per la gestione della paziente affetta da endometriosi“.

L’associazione è stata inoltre invitata a parlare in Senato del lavoro svolto con il progetto  “In-Formativo” sull’endometriosi. L’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione del Ddl S.630 – “disposizioni per la diagnosi e la cura dell’endometriosi“, di cui il primo firmatario è il senatore Andrea De Priamo che “è sempre con noi ai convegni insieme al consigliere Rotondi – ha detto Catalucci ospite di “A Casa di Amici” nello speciale Salute & Benessere dedicato alla Consapevolezza sull’Endometriosi – che ci seguono dal punto di vista politico, istituzionale nel nostro percorso”.

Written Declaration on Endometriosis, cosa è stato fatto dal 2004

I punti centrali delle direttive Ue sono una corretta informazione sulla patologia, favorire la ricerca sulle cause dell’endometriosi, sulla prevenzione e sul trattamento. “Ad oggi, ci siamo accorti che dal lontano 2004, da quando fu sottoscritto dai membri della Commissione Europea il documento Written Declaration on Endometriosis, in Italia è stato fatto poco o quasi nulla per le donne affette da questa malattia” sottolinea Catalucci. “Infatti, – prosegue – se si pensa che attualmente, a seguito dell’inserimento nel 2017 dell’endometriosi nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), alle donne che ne sono colpite ma solo a cui è stata diagnosticata la patologia al III e IV stadio, spetta una visita ginecologica e una risonanza magnetica gratuite, si può ben comprendere che in Italia non è stata ancora ben recepita la direttiva della Commissione Europea, in ragione della gravità della malattia”.

“A questo aggiungiamo – spiega il presidente dell’Associazione Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – che, la diagnosi precoce è l’arma più utile per combattere tale patologia, in ragione del fatto che essendo cronica e per cui non esiste cura ma solo trattamenti clinici specifici, ogni caso va studiato singolarmente e trattato singolarmente: non esiste una standardizzazione del trattamento terapeutico”.

Il progetto “In-Formativo”

“Il nostro progetto ‘In-Formativo’, quindi, che potremmo definire anche ‘itinerante’, – spiega ancora Catalucci – si inserisce nel contesto sociale come servizio pubblico volontario informativo medico scientifico, nonché come servizio pubblico formativo e di orientamento in percorsi socio-sanitari per le donne affette da endometriosi, il tutto, supervisionato dal nostro responsabile medico scientifico, il Dott. Massimiliano Marziali, uno dei massimi esponenti in Italia per la diagnosi e il trattamento terapeutico e chirurgico di questa infausta patologia”.

“L’impegno che chiediamo ai Comuni che stanno ospitando i nostri Convegni ‘In-Formativi’ sull’endometriosi, è quello di adoperarsi per aggregare ai nostri eventi più persone possibile, attivandosi attraverso i propri canali istituzionali quali, i dipartimenti e gli assessorati preposti alle politiche sociali, nonché le ASL locali, le scuole medie superiori di secondo grado e le associazioni ‘no-profit’ del territorio. Da parte nostra, con il nostro ente ‘Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0’, continueremo a dare il giusto contributo volontario alla collettività”.

L’auspicio “è che i Comuni recepiscano il nostro impegno e soprattutto il buon fine che ci siamo prefissi di perseguire e che è a vantaggio, prima di tutto, delle donne colpite da Endometriosi, ma di conseguenza della collettività, visto che tale patologia è definita una ‘malattia sociale’ per cui non coinvolge solo la donna che ne soffre, ma il suo contorno parentale, le sue amicizie, l’ambiente di lavoro e ogni altro ambito della realtà sociale in cui la stessa è calata” conclude Catalucci.

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