La mattina del 13 giugno, un manager romano di 56 anni è stato vittima di una rapina nella sua abitazione in zona Tor Tre Teste, a Roma. I malviventi, fingendosi agenti della Guardia di Finanza, si sono introdotti in casa e sono fuggiti con un bottino di oltre 300 mila euro. La rapina è avvenuta mentre il figlio adolescente del manager dormiva nella stanza accanto, ignaro di tutto. L’uomo, immobilizzato dai rapinatori, ha potuto allertare le autorità solo dopo che i ladri erano fuggiti.
La dinamica della rapina
Alle prime luci dell’alba, due uomini si sono presentati alla porta del manager, indossando fratini della Guardia di Finanza e mascherine. Affermando di dover effettuare una perquisizione, sono stati accolti in casa.
I malviventi hanno agito con estrema sicurezza, senza destare sospetti, e hanno chiesto al proprietario di aprire la cassaforte. Dopo aver prelevato il contenuto, tra cui 5 mila euro in contanti e 16 orologi di lusso, hanno immobilizzato l’uomo, fingendo di doverlo portare via per firmare dei documenti. I rapinatori sono poi usciti di casa, lasciando il manager ammanettato.
L’intervento della polizia
Dopo alcuni minuti, non vedendo tornare i falsi finanzieri, il manager ha realizzato di essere stato derubato. Ha svegliato il figlio e gli ha chiesto di chiamare il 112. Gli agenti del commissariato Prenestino sono intervenuti rapidamente, liberando l’uomo dalle manette e avviando le indagini.
La Scientifica ha effettuato i rilievi necessari nella speranza di trovare tracce utili per identificare i malviventi. Tuttavia, la mancanza di telecamere di sicurezza sia all’interno che all’esterno dell’edificio ha complicato la raccolta di prove.
Le indagini in corso
Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nelle vicinanze, cercando di individuare il percorso di fuga dei rapinatori. Non si esclude la presenza di un terzo complice che potrebbe averli aspettati in auto.
Le autorità stanno valutando se questa rapina sia collegata ad altri colpi recenti avvenuti nella Capitale, suggerendo l’esistenza di una o più bande specializzate in questo tipo di crimini. Il manager ha descritto i rapinatori come due uomini con accento italiano, uno dei quali era munito di paletta d’ordinanza.