Un’indagine condotta dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha rivelato gravi carenze nei cantieri e nella gestione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria a Roma. Secondo il rapporto, il Comune ha affidato numerosi lavori a ditte private senza completare le verifiche necessarie, inclusi i controlli antimafia. La gestione approssimativa di questi progetti, del valore complessivo di circa 2,5 miliardi di euro, ha causato disagi significativi nelle periferie della Capitale, dove i cantieri rimangono spesso incompleti e non collaudati. L’indagine, iniziata sotto la presidenza di Raffaele Cantone e proseguita con l’attuale presidente Giuseppe Busia, mette in luce una pratica diffusa di negligenza e mancanza di supervisione.
Cantieri di Roma sotto esame da parte dell’Anac
Il Comune di Roma ha storicamente affidato la realizzazione di opere di urbanizzazione a ditte private, spesso mediante accordi di compensazione. Questi accordi prevedevano che le aziende realizzassero infrastrutture come strade, parcheggi, fognature, reti idriche ed elettriche, in cambio di sconti sulle concessioni comunali.
Tuttavia, l’ANAC ha rilevato che molte di queste opere non sono state completate correttamente o non sono state collaudate. Queste pratiche hanno lasciato numerose aree urbane, soprattutto nelle periferie, in uno stato di abbandono e degrado.
I cantieri e le convenzioni oggetto dell’indagine
L’ANAC ha esaminato 502 convenzioni legate a interventi di urbanizzazione, riscontrando criticità in molti cantieri.
I progetti incompleti e le mancanze nella supervisione riguardano diverse aree della Capitale, tra cui il Piano di Zona B44 Torresina, Prato Fiorito, Ponte di Nona, Villa Verde, Villaggio Prenestino e Castelverde.
Altre zone come Laurentino, Corviale, Primavalle e Torrevecchia sono state citate per i lavori proseguiti senza adeguati controlli finali. L’assenza di verifiche documentate e la carenza di supervisione del Comune emergono come problemi sistemici.
Mancanza di controlli e verifiche
L’assenza di controlli e verifiche adeguate è un elemento chiave delle criticità rilevate dall’ANAC. Spesso, il Comune ha delegato la responsabilità delle opere ai soggetti attuatori, senza documentare correttamente le verifiche svolte.
In molti casi, mancava anche la documentazione minima di gara. Questo ha permesso alle ditte private di completare i lavori solo formalmente, lasciando le infrastrutture incompiute o non funzionanti. La mancanza di un’adeguata supervisione ha esacerbato il degrado urbano nelle periferie di Roma.
Un altro aspetto preoccupante emerso dall’indagine riguarda i controlli antimafia. Il Comune avrebbe dovuto richiedere certificazioni antimafia alle ditte coinvolte nei lavori, ma in molti casi non è riuscito a ottenere questa documentazione.