E’ una piaga terribile quella del caporalato nei campi attorno a Latina, Sabaudia, Terracina. Si contano 15 indagati, tra cui anche Renzo Lovato, il padre di Antonello, il 38enne che ha abbandonato a morte certa Satnam Singh a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina. L’inchiesta è ferma da un anno, dopo che il gip non ha accettato la richiesta di misure cautelari nei loro confronti. La Procura pontina ha chiuso le indagini e ora sarebbe sul punto di chiedere i rinvii a giudizio. Dunque una inchiesta ferma da un anno e mezzo, provvedimenti che si sarebbero potuti prendere ma non è stato fatto nulla, ci sono altre inchieste aperte, ma i tempi della giustizia in questo Paese sono talmente lenti che non permettono poi di evitare drammi come quello di Satnam. Eppure sono in tanti a sapere di quanti caporali, soprattutto indiani e bengalesi, ma anche italiani, agiscano in questi territori, ci sono centinaia di lavoratori sfruttati, quasi tutti loro connazionali. Più di 100 quelli identificati nell’indagine che coinvolge Lovato e altri dodici imprenditori locali, mentre sono due i bengalesi che a vario titolo reggevano le fila dei braccianti sfruttati.