La Cgil di Roma e Lazio lancia l’allarme sul fronte occupazione: oltre un terzo dei contratti attivati nella regione nel 2023 hanno avuto un solo giorno di durata. Dati che arrivano dalle Comunicazioni Obbligatorie relative ai rapporti di lavoro nel Lazio, in cui si legge che negli ultimi tre anni l’incidenza di questa tipologia di contratti è aumentata di 2,8 punti. Una precarietà profonda, messa in evidenza anche dal fatto che l’anno scorso il 39,3% dei contratti ha avuto la durata di un solo giorno, contro un dato nazionale che è pari al 13,7%. Se si sommano le tipologie di contratto fino a 30 giorni, si supera il 60% del totale solo nel Lazio. “Questo è il segno che in questo territorio la nuova occupazione è sempre più trainata dalla precarietà – si legge in una nota del sindacato – e accade sia a causa di leggi sbagliate contro cui ci stiamo mobilitando con quattro distinti referendum, sia per l’immobilismo delle amministrazioni territoriali, delle forze politiche e di troppe imprese che antepongono i profitti alla qualità del lavoro”.  Da qui l’appello a Comune e Regione ad effettuare “scelte coraggiose per uscire dalla stagnazione e da un modello di sviluppo che non funziona, anche in vista del Giubileo che può tramutarsi in un’importante occasione per risanare il tessuto produttivo e creare occupazione di qualità”.