(Adnkronos) –
“Il recupero di materia è la forma più intelligente di conservazione dell’energia”. Questo il messaggio di Massimo Centemero, direttore del Cic, contenuto nel V volume della collana Organic Biorecycling ‘La filiera del biowaste che produce materia, energia ed occupazione’, presentato questa mattina a Roma, a Palazzo Grazioli.
Con un dato pro capite di 123 kg per abitante nel 2022, “l’Italia è il Paese numero uno in Europa nella raccolta differenziata della frazione organica”, dice all’Adnkronos a margine della presentazione. “Però, per non guardare solo il lato positivo, dobbiamo anche affrontare le diverse criticità: bisogna coprire tutto il territorio nazionale con la raccolta dell’organico, siamo arrivati a un buon punto ma non a coprire tutto il territorio; inoltre, bisogna lavorare sulla qualità dell’organico e, dal nostro punto di vista, sulla promozione dell’utilizzo del compost perché poco è stato fatto e, come sottolineo sempre, il recupero di materia è la forma più intelligente di conservazione dell’energia”.
“Dobbiamo promuovere l’utilizzo del compost perché ci siamo fermati a promuovere tutta la parte energetica, anche incentivandola, mentre tutta la parte del recupero di materia e della promozione del compost è lì, ferma da anni”, sottolinea.
Per quanto riguarda la raccolta, “analizzando la qualità dell’umido, noi stiamo verificando che sta aumentando quello che noi chiamiamo l’Mnc, cioè il materiale non compostabile”.
Ciò è dovuto, secondo il direttore del Cic, al conferimento errato della frazione umida: “La qualità sta diminuendo anche perché non vengono usati i sacchetti giusti, compostabili, di carta o di bioplastica”. Il motivo? “Negli ultimi anni è venuta meno la comunicazione e il cittadino si trova anche un po’ spiazzato: se perdi il contatto con il cittadino, la filiera comincia un po’ a disgregarsi e il peggioramento della qualità dell’organico penso che sia figlio di questa scarsa comunicazione”.
La presentazione di questa mattina è stata anche l’occasione per presentare due novità: il Centro Studi Cic (“abbiamo messo a sistema quello che è sempre stato il nostro approccio, quindi l’approccio tecnico a tutte le problematiche”) e l’Osservatorio Bioriciclo. Quest’ultimo nato “dalla collaborazione con Biorepack con la finalità di creare una fonte di informazione, in entrata e in uscita, relativamente alla compostabilità delle bioplastiche. Quindi stiamo raccogliendo dati, informazioni, articoli, un po’ da tutto il mondo, facciamo position paper, note tecniche, elaboriamo i dati. Tutti elementi che servono poi anche nell’attività del Centro Studi e nell’attività di normazione tecnica”.