I risultati del monitoraggio della qualità dell’aria: nel secondo giorno di rilevazioni, calano diossine e policlorobifenili, ma raddoppia il valore del benzo(a)pirene.
Prosegue l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa Lazio in seguito all’incendio che ha distrutto un capannone, occupato abusivamente e pieno di rifiuti anche speciali e pericolosi, in zona Tor Cervara, a Roma. Il rogo, divampato nella serata di domenica 24 novembre, ha bruciato non solo il capannone, ma anche altri materiali accatastati all’esterno.
L’incendio è avvenuto in via Melibeo, ma i suoi effetti sono stati chiaramente tangibili in diverse zone di Roma: prima l’enorme colonna di fumo nero rimasta per ore ben visibile, poi l’aria irrespirabile anche a diversi giorni e chilometri di distanza. Anche per questo, si temeva un disastro ambientale, che per il momento resta scongiurato.
Arpa Lazio ha infatti installato una centralina mobile sul posto. Nel primo giorno di rilevazioni, compreso tra il 25 e il 26 novembre, diossine, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili sono rimasti sempre al di sotto dei valori di legge o delle soglie d’allarme dell’Oms. Nel secondo giorno, compreso tra il 26 e il 27 novembre, diossine e policlorobifenili hanno subito un calo, mentre il benzo(a)pirene, seppur rimasto in concentrazioni non allarmanti, nel giro di 24 ore è raddoppiato. Il monitoraggio continua proprio per scongiurare conseguenze gravi sull’ambiente e sulla salute, mentre resta valida l’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri che impone divieti nelle aree a un chilometro di distanza da via Melibeo e raccomandazioni in un raggio di due chilometri.
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