La Conferenza Episcopale Italiane ha lanciato un appello sulla partecipazione all’insegnamento della religione cattolica a scuola
In occasione del periodo dedicato alle iscrizioni a scuola e alla scelta dell’insegnamento della religione, la Conferenza Episcopale Italiana ha rilasciato un messaggio alle famiglie. Fino al 10 febbraio, infatti, si potrà procedere con l’iscrizione degli studenti al nuovo anno scolastico e, dunque, scegliere di aderire all’insegnamento della religione cattolica. La Cei invita le famiglie e gli studenti a cogliere questa occasione, che consente di arricchire il percorso formativo con elementi etici e culturali, insieme alle domande di senso che accompagnano la crescita individuale e la vita nel mondo.
Il richiamo al Giubileo 2025
Nel suo messaggio la Cei fa riferimento anche al Giubileo 2025 “che Papa Francesco ha voluto dedicare al tema “Pellegrini di speranza”. Si tratta di un evento dai forti significati non solo religiosi, ma anche culturali e sociali, a conferma di come il messaggio cristiano parli all’uomo di oggi non meno di quanto abbia inciso in passato nella storia e nella cultura nazionale e mondiale. Il Giubileo, infatti, è tra le altre cose sinonimo di riconciliazione, di pace, di dignità umana, di giustizia, di salvaguardia del creato, beni essenziali di cui sentiamo un urgente bisogno”.
Il tema della speranza all’interno della scuola
Papa Francesco ha scelto di dedicare il Giubileo 2025 ai “Pellegrini di speranza”. Proprio sul concetto di speranza si sofferma la Cei, poiché “la speranza provoca in modo speciale il mondo dell’educazione e della scuola, luoghi in cui prendono forma le coscienze e gli orientamenti di vita e si pongono le basi delle future responsabilità. Quale speranza dà senso all’esistenza? Dove è possibile riconoscere e trovare ragioni di vita e di speranza?
Un’alleanza sociale per la speranza
La Cei prende in prestito le parole di Papa Francesco sul tema della speranza: “come sostenere la necessità di «un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine»? Sono domande a cui la scuola non può essere estranea e alle quali dà spazio l’insegnamento della religione cattolica”.
Le figure chiave dei docenti di religione
La Cei si sofferma anche sulla figura del docente di religione, che unisce alla competenza professionale anche l’attenzione ai singoli studenti e alle loro domande. “Siamo molto grati a tutti gli insegnanti che, mentre offrono le ragioni della speranza che li muove, accompagnano coloro che stanno crescendo a scoprire la bellezza e il senso della vita, senza cedere alle tentazioni dell’individualismo e della rassegnazione, che soffocano il cuore e spengono i sogni”.
I dati sull’insegnamento della religione
Secondo i dati raccolti dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’anno scolastico 2022/23, circa 6,8 milioni di studenti, pari all’84,04% del totale, hanno scelto di frequentare l’ora di religione, registrando però un calo dello 0,39% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza emerge di più nelle scuole superiori, dove la percentuale di studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione sale al 21,97%. S riscontrano poi nette differenze territoriali: al Nord il 76,84% degli studenti sceglie l’ora di religione, mentre al Sud la percentuale sale al 96,33%. Il Centro si attesta sulla media nazionale, con l’84% di studenti.
Docenti di religione: nasce il dipartimento del sindacato Anief
Il sindacato Anief – Associazione nazionale insegnanti e formatori ha annunciato che è stato creato il dipartimento di docenti di religione Anief diretto dal professor Carmelo Mirisola, che affiancherà la responsabile nazionale professoressa Moira Pattuglia. L’obiettivo di Anief è quello di ridare la giusta dignità a questa categoria professionale. Il sindacato si batterà per aumentare il turn over dal 70% del personale di ruolo al 90%, per la stabilizzazione dei precari storici e la rapida assunzione degli idonei dei concorsi.
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