BOLOGNA – Il pubblico potrà esplorare, grazie a strumenti digitali e interattivi, i momenti cruciali della vita del ‘comandante’, permettendo di “scoprire la sua umanità, i suoi ideali e i suoi legami affettivi”. Saranno contestualizzati gli eventi storici e geopolitici “di un periodo cruciale”, dagli inizi degli anni ’50 alla fine degli anni ‘60, che “ha profondamente influenzato più generazioni”. Lo annunciano a Bologna gli organizzatori della mostra “Che Guevara tú y todos”, annunciato come “un viaggio nella storia e nella vita” di un personaggio che ha segnato il ‘900 e non solo, divenendo l’icona stessa del rivoluzionario.
DOVE E QUANDO
L’esposizione su Ernesto Guevara de la Serna, o appunto “Che Guevara”, si terrà al Museo Civico Archeologico dal 27 marzo al 30 giugno, grazie ad una significativa parte del vasto repertorio fotografico e documentaristico, inedito, dell’archivio del Centros de Estudios Che Guevara a L’Avana. Proprio il titolo rispecchia l’intento della mostra, quello, spiegano gli organizzatori, di “restituire una dimensione intima e consapevole alla figura di Ernesto Che Guevara, distaccandola dal mito del guerrigliero intransigente e senza paura, costruito dai media dell’epoca, sia a favore che contro a seconda dello schieramento politico di appartenenza”.
IL RACCONTO DI ERNESTO CHE GUEVARA UOMO E POLITICO
La mostra racconterà l’uomo Guevara, il personaggio politico e il contesto storico in cui visse, attraverso oltre 2.000 documenti inediti, tra cui lettere, appunti, diari, fotografie scattate da lui stesso, immagini ufficiali e private, scritti autografi e video dell’epoca. Targata Simmetrico Cultura, l’esposizione è curata da Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia, con una colonna sonora originale composta da Andrea Guerra. La produzione è di Alma e del Centro de Estudios Che Guevara, il cui archivio è riconosciuto patrimonio di interesse “Memoria del Mondo” dell’Unesco nel 2013, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università Iulm e il Museo Civico Archeologico di Bologna, col patrocinio del Comune. Tutta l’iniziativa ha visto la partecipazione della moglie di “Che”, Aleida March, e del figlio Camilo Guevara, scomparso nel 2022, cui peraltro l’intero progetto espositivo è dedicato. Proprio il titolo della mostra, tú y todos, riprende un verso di una poesia che Che Guevara scrisse ad Aleida prima della sua partenza per la Bolivia, dove fu catturato e assassinato il 9 ottobre 1967, dopo il lungo interrogatorio. La mostra si apre con una sfida simbolica per il visitatore, ossia superare una “linea gialla” o, meglio, una parete a fasce mobili, retroproiettata, che mostra immagini edulcorate degli anni ’50, tra Hollywood, moda e pubblicità delle grandi imprese consumistiche, che all’avvicinarsi del pubblico si dissolvono. Tra l’altro, l’esposizione si conclude con un’installazione multidimensionale, realizzata dall’artista americano Michael Murphy, pioniere della Perceptual Art. L’opera in questione, intitolata “Che: ritratto di Ernesto Guevara”, consiste in una ricostruzione tridimensionale del celebre ritratto del Che, il più famoso, capace di trasformarsi nella sua firma.
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