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L’Italia ponte con l’Africa. Anche (e forse di più) con Trump presidente


ROMA – L’Italia ponte con l’Africa. Come e più di prima, che con Donald Trump ci sia davvero una minore attenzione americana verso il continente. È la prospettiva al centro di un incontro organizzato da Forza Italia presso la rappresentanza del Parlamento europeo a Roma. A intervenire, prima del vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, ci sono ambasciatori di Paesi di riferimento anche rispetto all’iniziativa del Piano Mattei: da Ngor Ndiaye del Senegal a Nosipho Nausca-Jean Jezile del Sudafrica, da Bassam Radi dell’Egitto a Youssef Balla del Marocco.

BERGAMINI (FORZA ITALIA): PIÙ ITALIA ANCHE SE C’È DISIMPEGNO USA

L’Italia avrà “un ruolo più importante” in Africa anche alla luce di un possibile disimpegno degli Stati Uniti, che andrà comunque verificato nei prossimi mesi: così la deputata Deborah Bergamini, vice-segretario nazionale e responsabile del dipartimento Esteri di Forza Italia, in risposta a una domanda dell’agenzia Dire. L’occasione è un incontro organizzato nella rappresentanza del Parlamento europeo a Roma.”Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi dopo gli annunci di Donald Trump”, sottolinea la deputata, in riferimento alla sospensione degli aiuti esteri per 90 giorni decisa dal nuovo presidente degli Stati Uniti. “Sono convinta che, anche alla luce di questo, l’Italia potrà giocare un ruolo ancora più importante rispetto a quello avuto negli ultimi anni”. Secondo Bergamini, Roma considera il continente “una priorità strategica”. La tesi è che questa visione sia esemplificata dal Piano Mattei, l’iniziativa voluta dall’esecutivo di Giorgia Meloni presentata al Senato il 30 e 31 gennaio 2024. “Il governo ha dato prova di grande concretezza con progetti che toccano settori fondamentali per lo sviluppo dell’Africa, dall’energia alla salute alla scolarizzazione”, dice Bergamini. “Non so del piano di impegno degli Stati Uniti nei prossimi mesi ma so del piano di impegno italiano, che si rafforzerà”. Testimonianza di questo approccio sarebbe l’incontro promosso proprio dalla deputata nella rappresentanza del Parlamento europeo. Il titolo della conferenza è ‘L’Africa grembo del mondo: l’Italia alla guida dei rapporti con l’Ue’. A partecipare, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sono anche ambasciatori di Paesi di rilievo, come Ngor Ndiaye del Senegal, Nosipho Nausca-Jean Jezile del Sudafrica, Bassam Radi dell’Egitto e Youssef Balla del Marocco.Secondo Bergamini, “il continente è un luogo con grandissime difficoltà, come testimonia il fatto che 600 milioni di persone siano ancora prive di energia elettrica o che meno del 30 per cento delle terre coltivabili siano sfruttate”.

“COOPERAZIONE TRA PARI”

Insieme con queste criticità, oltre a conflitti armati e crisi politiche, ci sono però anche segnali che vanno in direzione opposta. “Nel continente c’è un tasso di crescita importante, la tecnologia va a un passo molto veloce e poi il territorio è ricchissimo” sottolinea la deputata. Convinta che “bisogna affrontare il tema dell’Africa da un punto di vista geostrategico e geoeconomico, da pari a pari”. Bergamini indica criteri di azione: “No a regimi autoritari che arrivano in Africa con intenti predatori o ricattatori, sì invece a una fortissima cooperazione con le democrazie, a cominciare dall’Italia e dall’Ue”. Di questa linea il Piano Mattei sarebbe simbolo e sintesi. “Nei nostri rapporti con il continente”, dice la deputata richiamandosi ai principi ispiratori e alle promesse dell’iniziativa, “non dobbiamo mai porci in una posizione di superiorità”.

PIANO MATTEI. BALLA (MAROCCO): CON ITALIA PER ALTA FORMAZIONE

Italia e Marocco insieme con l’Africa con un progetto di cooperazione tripartita di “alta formazione”: ne parla con l’agenzia Dire l’ambasciatore Youssef Balla, facendo riferimento a un’iniziativa sul tema delle energie rinnovabili sviluppata nella cornice del Piano Mattei. L’intervista si tiene nella sede della rappresentanza del Parlamento europeo a Roma, a margine di una conferenza promossa da Forza Italia sui rapporti con il continente. “Il Marocco è stato tra primi Paesi scelti per il Piano Mattei e che beneficia dell’iniziativa” premette Balla. Tra i progetti già avviati il diplomatico si sofferma su un programma “di alta formazione” di dirigenti africani che ha al centro energie rinnovabili e “transizione energetica”. Il percorso è partito nell’autunno del 2024 con un corso nell’università Mohamed VI Polytechnic di Ben Guerir. “Tra i partner italiani figurano Res4Africa Foundation ed Enel Foundation” riferisce Balla, che evidenzia poi le particolarità dell’iniziativa, che ha come base di riferimento l’ateneo di Marrakesh. “E’ anche un progetto bilaterale Marocco-Italia verso l’Africa” dice l’ambasciatore. “E’ insomma un buon esempio di cooperazione tripartita”. La prima edizione del programma si è tenuta dal 15 al 24 ottobre scorsi, nella forma di “un corso manageriale di alto livello”. Tra le macroaree e le tematiche in evidenza, con spunti offerti da esperti e ospiti internazionali, ci sono state decarbonizzazione, politiche e regolamenti per le rinnovabili, innovazione operativa e tecnologica. L’intervista con Balla si tiene a margine della conferenza ‘L’Africa grembo del mondo: l’Italia alla guida dei rapporti con l’Ue’. All’appuntamento ha partecipato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Le sue parole confermano come il Piano Mattei sia un’iniziativa mirata a creare co-sviluppo, con un approccio innovativo” sottolinea Balla. “Il Marocco vi ha aderito sin dal primo momento”.

TAJANI: L’ITALIA HA UN RUOLO IMPORTANTE, MAI PRESA DI MIRA

In Africa l’Italia ha “un ruolo importante da giocare”, come conferma il fatto che non sia mai stata presadi mira nel continente neanche in situazioni di crisi, golpe o conflitti armati, ad esempio in Niger, in Sudan o più di recente in Repubblica democratica del Congo: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Le dichiarazioni sono state rese a margine di un incontro organizzato nella sede del Parlamentoeuropeo a Roma da Forza Italia. “Dobbiamo guardare all’Africa con lenti africane” la premessadi Tajani, che ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento di oggi. “Un partito politico deve ascoltare e decidere su scelte di politica estera, soprattutto se è un partito di governo, come quello che guido” ha detto il ministro, alludendo al suo incarico di segretario nazionale. “Come si può fare una politica commerciale o industriale o di cooperazione se non si conosce l’Africa?”.

COSA E’ ACCADUTO IN NIGER, SUDAN E ADESSO CONGO

Secondo Tajani, “l’Italia ha un ruolo importante da giocare”. La sua tesi è che quello di Roma, in linea con le promesse dell’iniziativa Piano Mattei, sia “un approccio non predatorio e non coloniale”. Ancora il ministro: “Gli italiani non sono mai stati presi di mira da nessuno: non è successo in Niger e neanchein Congo; mai c’è stata una manifestazione contro l’ambasciata d’italia né mai una scritta su un muro contro di noi; neanche in Sudan, dove quando nel 2023 abbiamo dovuto abbandonare il Paese siamo passati indenni tra le due forze contendenti”. Secondo Tajani, “l’Italia sa integrarsi e dialogare con idiversi popoli africani e questo le permette di essere un ponte anche con l’Europa”. Il ministro ha collegato al riguardo le opportunità del Piano Mattei con quelle del Global Gateway, un’iniziativa promossa dalla Commissione Ue.
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