ROMA – Victor Ulinici era quello ‘grande’, il leader che gli altri ‘ragazzi della bici’, hanno seguito senza esitazioni quella maledetta sera di gennaio di due anni fa a Torino. Per questo è stato condannato a 16 anni di reclusione per tentato omicidio nel processo che lo vede coinvolto con un ruolo di primo piano per il lancio di un bicicletta da un parapetto avvenuto nel quartiere della movida torinese, il Murazzi. E quella bici è caduta maledettamente addosso a un ragazzo, Mauro Glorioso, che ne è rimasto segnato per tutta la vita.
Victor, uno dei due maggiorenni del gruppo, “ha avuto il ruolo di leader del gruppo criminale”, hanno sottoscritto i giudici della Corte di Cassazione lo scorso 10 ottobre, annullando così la condanna a 10 anni e 8 mesi stabilita per lui in precedenza. Gli ermellini avevano ritenuto che il ragazzo non meritasse le attenuanti generiche perché da parte sua “è mancata una tangibile presa di coscienza di quanto accaduto e dell’enormità del danno provocato”. E oggi, a una settimana dall’apertura del giudizio di rinvio, il gup di Torino ha seguito il loro indirizzo: accogliendo la richiesta del Pm, Victor Ulinici è stato alla fine condannato a 16 anni di reclusione per tentato omicidio. L’intenzione del giovane è di non fare ricorso in Cassazione, ma la decisione finale arriverà solo dopo la lettura della motivazione.
I FATTI
Mauro Glorioso, studente di medicina allora 23enne, la sera tra il 20 e il 21 gennaio del 2023 stava facendo la fila fuori da un locale al Marazzi, per entrare e trascorrere una serata di festa, quando fu centrato in pieno da una bici elettrica lanciata dall’alto di una balaustra. Le conseguenze per lui furono gravissime, lottò tra la vita e la morte per giorni e oggi è vivo, ma gravemente invalido. A lanciare quella bici furono tre ragazzi, un maggiorenne, appunto Victor, e due minorenni di 15 e 17 anni all’epoca dei fatti: hanno sollevato una bici di 23 chilogrammi e l’hanno gettata lungo la banchina che costeggia il Po. Accanto ai tre, due ragazze, una sedicenne e Sara Chierici, neo maggiorenne. Anche loro sono finite a processo e condannate perché nessuna delle due fece o disse nulla per fermare i ragazzi, e nei giorni successivi continuarono a non fare niente, anche se erano a conoscenza delle condizioni gravissime dello studente di medicina
LE ALTRE CONDANNE DEL GRUPPO
I giudici sono stati molto severi con Victor e con Sara, i due maggiorenni. Infatti Sara Chierici, da poco diciottenne il 20 gennaio di due anni fa, è stata condannata un mese fa a ben 16 anni di reclusione- stessa pena inflitta a Victor- per concorso in tentato omicidio. Gli altri ‘ragazzi della bici’ coinvolti, tutti minorenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati in via definitiva, con rito abbreviato, a pene comprese fra i 6 anni e 8 mesi e i 9 anni e 6 mesi
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