GENOVA – Una nuova vittima sul lavoro, questa mattina, al porto di Genova. Dalle prime ricostruzioni, un operaio di 36 anni sarebbe stato colpito dal motore di una imbarcazione nell’area delle riparazioni navali a Molo Giano.
“Con sgomento e profonda tristezza apprendiamo la notizia”, afferma il sindaco facente funzioni di Genova Pietro Piciocchi. “A nome mio e di tutta la giunta desidero esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi- aggiunge- Un altro fatto doloroso che ci ricorda con forza come la sicurezza sul lavoro sia, per tutto il paese, un impegno prioritario, che istituzioni, mondo imprenditoriale, sindacati e rappresentanti dei lavoratori devono perseguire in modo unitario, senza mai abbassare la guardia. Non è accettabile che nel 2025 si possa ancora morire di lavoro”.
UNA TRAGEDIA “INACCETTABILE”
E usano la parola “inaccettabile”, anche i deputati Pd Valentina Ghio e Alberto Pandolfo: “Nel 2025 sono già state superate le 80 vittime sul lavoro, un tragico bilancio che obbliga le istituzioni ad alzare l’attenzione- proseguono- Chiediamo che al più presto vengano discusse le nostre proposte a tutela della qualità del lavoro e della sicurezza di chi quotidianamente opera in porto”. Proprio in questi giorni, ricordano, “abbiamo presentato emendamenti sulla sicurezza del lavoro portuale al Decreto emergenze Pnrr, ma non sono stati presi in considerazione dal Governo, dimostrando che la sicurezza sul lavoro non è una loro priorità”. Promettendo che continueranno a insistere Ghio e Pandolfo inviano il “cordoglio e tutta la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio”.
Anche il gruppo Pd in Regione, nell’esprimere il cordoglio alla famiglia della vittima e ai suoi colleghi, parla di “ennesima tragedia sul lavoro che lascia senza parole, ma che impone interventi sulla sicurezza immediati, perché non si ripeta più”. I dem chiedono di aumentare gli organici Psal e di investire sulla formazione: “Regione e Governo devono agire sulla prevenzione in modo costante e determinato e non far sentire la propria voce solo a tragedia avvenuta”.
Profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio arriva da Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl e dal segretario regionale Francesco Zolezzi. “Secondo gli ultimi dati Inail, nel 2024 sono 797 le denunce di infortuni mortali, sette in più rispetto all’anno precedente. Dietro le fredde statistiche ci sono uomini e donne che non hanno più fatto ritorno a casa”. Per il sindacato “non è ammissibile parlare di tragica fatalità di fronte alla continua strage dei lavoratori. È fondamentale garantire una maggiore sicurezza partendo da un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni per chi non rispetta le norme”. Per questo l’aumento dell’organico degli ispettori deciso dal Governo “è un segnale importante”, ma bisogna anche “investire sulla formazione fin dalle scuole per promuovere una vera cultura della prevenzione e della sicurezza”.
Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria dice “basta tergiversare. Si deve avviare il tavolo nazionale sui morti sul lavoro e organizzare la discussione anche territorialmente”. E aggiunge: “Non possiamo accettare la versione che recita: il numero dei morti rispetto agli occupati è diminuito. Attendiamo di conoscere nel dettaglio la dinamica dell’incidente ma occorre avviare con urgenza un confronto che non si può spegnere tra una convocazione e l’altra in Regione”.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BUCCI: “È UNA FERITA PER LA COMUNITÀ”
“Apprendo con sgomento della tragedia che si è verificata in porto a Genova e che è costata la vita a un operaio”. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, esprime ai familiari della vittima “il cordoglio dell’intera Regione Liguria in questo momento di grande dolore. Ogni vita persa sul lavoro è una ferita profonda per la nostra comunità”. Quella accaduta stamattina, è “una tragedia che ci impone di rafforzare il nostro impegno per la sicurezza- prosegue- È indispensabile proseguire il confronto con tutti gli attori del mondo del lavoro per adottare misure sempre più efficaci nella tutela dei lavoratori”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it