ROMA – Si chiama Elvia98 ed è un dispositivo luminoso che rende i pedoni “veggenti”, ossia capaci di capire se il guidatore del mezzo che si trovano davanti sta frenando o meno. Si tratta di un kit universale che si adatta a ogni veicolo, composto da due dispositivi luminosi collocati sotto le targhe anteriore e posteriore e collegati a un box di governo. Elvia98 entra in azione appena il guidatore tocca il freno, in automatico davanti si accende la scritta verde lampeggiante ‘Salvavita pedone’. In questo modo la persona che è in procinto di attraversare la strada, vedendo la scritta a led, capisce le intenzioni del guidatore e agisce di conseguenza. Non basta: al momento della frenata si attiva anche la targa posteriore che accende le parole “Ostacoli pericolo”, cosicché il guidatore in coda evita un’azione di sorpasso, spesso con conseguenze fatali.
CHI È L’INVENTORE
L’inventore di Elvia98 è il veronese Angiolino Marangoni, imprenditore noto per le sue innovative invenzioni salvavita. Negli ultimi mesi Marangoni ha perfezionato il brevetto europeo Elvia98 inventato nel 2017. “Voglio che le persone possano capire se l’automobilista si ferma o meno- spiega Marangoni- Molto si è fatto per la sicurezza stradale, ma nessun dispositivo interviene in caso di distrazione, che capita sempre quando l’automobilista non frena, magari traendo in inganno il pedone convinto di esser stato visto. Vogliamo spiegarlo nelle scuole, tutti devono poter sapere se mentre attraversano le strade rischiano di venir investiti”.
“TECNOLOGIE SALVAVITA? CI SONO, MA IL GOVERNO LE IGNORA”
In questi giorni in cui è entrato in vigore il nuovo Codice della strada Marangoni oltre a presentare l’ultima versione del suo dispositivo ha iniziato anche una campagna di sensibilizzazione verso le istituzioni, ha infatti scritto lettere al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’europarlamentare veronese Paolo Borchia.“Il mio obiettivo è quello di sanare un vuoto normativo” dice Marangoni. “Ho chiesto l’omologazione del dispositivo Elvia98 o di un prodotto tecnologicamente simile, senza mai ottenere risposte. Si è lavorato con l’alcol lock ma sembra che a nessuno interessi la sicurezza dei pedoni. Basterebbe così poco per renderli ‘veggenti’ e salvarli dalle auto. Inizierò a parlarne nelle scuole, le nuove generazioni devono poter conoscere le tecnologie salvavita che oggi il governo ignora”.
“NEL 2024 INVESTITI 475 PEDONI IN ITALIA, IL 7,9% IN PIÙ”
Secondo l’ultimo report curato da Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, in collaborazione con Sapidata, nel 2024 sono stati investiti e uccisi 475 pedoni, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all’anno precedente: 313 uomini e 162 donne; più di uno su due, il 53%, aveva più di 65 anni; 15 le vittime minorenni. Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti più deboli della strada hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi, seguita dal Lazio con 59 e dalla Campania con 53; seguono Emilia Romagna (41), Toscana (38), Sicilia (37) e Veneto (34).L’Ufficio studi Asaps rileva che molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro: le strisce pedonali dei centri urbani. I casi di pirateria stradale sono oltre 50, quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali.”Ho sempre creduto che una delle più grandi cause di questi incidenti, spesso mortali, consista nel vuoto normativo e tecnologico nelle regole della strada” scrive Maragoni nella lettera indirizzata al ministro Matteo Salvini. “Oggi noi abbiamo le strisce pedonali e i pedoni sono chiamati a mettersi in strada pensando di avere il diritto di passare o, comunque, ad utilizzare il buon senso, dovendo così nei fatti interpretare le intenzioni degli autisti dei veicoli che stanno sopraggiungendo in prossimità delle strisce: l’autista si fermerà? Rispetterà la segnaletica orizzontale? Lo sguardo dell’autista è vigile e attento o assente e distratto? E non sempre il pedone, che non può essere un veggente, coglie correttamente le intenzioni dell’autista, e ciò con nefaste conseguenze!”.
IL CURRICULUM DI ANGIOLINO MARANGONI
Classe 1950, Marangoni ha ben 33 brevetti nel suo carnet. La sua passione è per quello che non esiste, per quello che va creato e che soprattutto possa essere non una soluzione utile ma indispensabile a tutela della vita.A 20 anni Maragoni lavorava in un’industria calzaturiera e ha iniziato la sua carriera nel settore con delle invenzioni nella lavorazione del sughero. Il successo della sua azienda è decollato nel mondo del calcio. Ha depositato vari brevetti come, ad esempio, il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico (nota la sua idea di trasformare da bianche a tricolore le linee in occasione dei mondiali di Italia ‘90), il carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento e i ganci per attaccare le reti ai pali delle porte, usate in passato dalla società calcistica Hellas Verona Acd Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio. Da citare anche il brevetto dell’apparecchiatura per la stabilizzazione e la movimentazione delle porte da calcio. In periodo Covid, Marangoni aveva realizzato delle mascherine trasparenti pensate per il mondo delle persone non udenti, che erano in difficoltà nel non vedere le labbra delle persone, coperte dalla mascherina mentre parlavano. Al 2017 risale la prima versione di Elvia98, il brevetto europeo sul kit salvapedoni e salva automobilisti che abbraccia quattro rami d’applicazione: Elvia cars, transport, device ed educational. Tra i Comuni che lo hanno adottato in passato per gli scuolabus si citano Vigasio e San Martino Buon Albergo nel Veronese.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it