ROMA – Il blocchi e le forzature di Trump nel rivedere, ridurre se non del tutto eliminare gli aiuti esteri sta mettendo in crisi il fragile sistema internazionale di monitoraggio e risposta alle carestie. Il blocco dei finanziamenti sta impedendo la distribuzione di aiuti alimentari essenziali in alcuni dei paesi più colpiti dalla fame e dall’instabilità. Il congelamento della spesa, annunciato da Trump il giorno del suo insediamento il 20 gennaio, durerà 90 giorni mentre la nuova amministrazione esamina tutti i programmi di aiuti.
A complicare ulteriormente la situazione è stata la decisione di Trump di chiudere l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), il principale ente governativo responsabile della distribuzione di aiuti. Con l’immediata conseguenza che circa 500.000 tonnellate di cibo, per un valore di 340 milioni di dollari, sono rimaste in sospeso o ferme nei magazzini in attesa di un’approvazione che non arriva, scrive la Reuters.Gli Stati Uniti sono il più grande donatore di aiuti umanitari al mondo, avendo fornito 64,6 miliardi di dollari negli ultimi cinque anni, pari a circa il 38% del totale registrato dalle Nazioni Unite. Tuttavia, il Rapporto globale sulle crisi alimentari del 2024 segnala che 282 milioni di persone in 59 paesi hanno vissuto gravi carenze alimentari nel 2023, e il blocco degli aiuti rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.
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