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Rivoluzione nell’UE: “Dal 2035 non solo auto elettriche”. Ecco le novità previste nel settore auto

Secondo indiscrezioni di stampa, la Commissione UE starebbe valutando di aprire, oltre alle auto elettriche, alla vendita di auto ibride plug-in a partire dal 2035

Non solo auto elettriche. Dal 2035 in Europa si potranno vendere anche auto ibride plug-in ed elettriche con range extender. Sono le indiscrezioni che trapelano dal settimanale Der Spiegel e che raccontano di una revisione piuttosto corposa del Regolamento Ue sulle emissioni legate al settore auto.

Secondo i giornalisti del magazine tedesco, i membri della Commissione Ue avrebbero già trovato un accordo informale con i rappresentanti delle case automobilistiche del Vecchio Continente per rivoluzionare nella sostanza il Regolamento Ue approvato nel giugno 2022.

Le novità sono tante. Di sicuro ci sarà l’apertura rispetto alla vendita delle sole auto elettriche dal 2035,  ma anche disposizioni più imminenti relative, tra le altre cose, alle multe che già quest’anno le case automobilistiche dovrebbero pagare a causa delle emissioni ancora troppo elevate delle auto prodotte e messe in commercio.

Rivoluzione in Ue: non solo auto elettriche

I dettagli li conosceremo il 5 marzo quando la Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen presenterà il piano di aiuto all’industria automobilistica europea.

Ma in un documento visionato e parzialmente pubblicato da Der Spiegel sono presenti molti indizi su ciò che l’esecutivo Ue avrebbe deciso. A partire, appunto, dalla rivisitazione del limite fissato al 2035 quando – secondo le regole attualmente in vigore – in Europa non sarà più possibile vendere auto a diesel e benzina.

Secondo diverse fonti, le novità riguarderanno le auto ibride plug-in (cioè quelle che hanno sia un motore endotermico che uno elettrico, ma con quello elettrico che si ricarica alla colonnina) e le auto elettriche con range extender (cioè veicoli completamente elettrici che, in caso di scarso livello di batteria, utilizzano un piccolo motore a benzina per ricaricare le batterie, senza che questo motore contribuisca alla propulsione diretta del veicolo).

Non è chiaro se l’apertura sarà totale o riguarderà solo l’utilizzo – in questi due casi specifici – di e-fuel, cioè carburanti prodotti utilizzando energia elettrica, solitamente da fonti rinnovabili, per combinare carbonio e idrogeno. Questi carburanti sono considerati più ecologici di quelli tradizionali perché il carbonio usato nel processo può essere catturato dall’atmosfera. In sostanza, gli e-fuel cercano di ridurre le emissioni di CO2 attraverso un ciclo chiuso.

Resta, invece, ancora un mistero se tra i carburanti “accettabili” verranno inseriti anche i biocarburanti molto cari al governo italiano. Si tratta di carburanti prodotti da materie prime di origine biologica, come piante, alghe o rifiuti organici. E che, quindi, possono provocare deforestazione e perdita di biodiversità.

Crisi del settore auto, sanzioni spalmate in tre anni

In un documento strategico dell’Ue intitolato “Competitiveness Compass” pubblicato qualche settimana fa, si poteva leggere: “Nel contesto del dialogo troveremo soluzioni immediate per garantire la capacità dell’industria di investire, esaminando possibili flessibilità. Vogliamo garantire che il nostro settore rimanga competitivo senza abbassare l’ambizione complessiva degli obiettivi del 2025”.

E poi: “Raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica per le auto entro il 2035 richiederà un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui gli e-fuel svolgeranno un ruolo attraverso una modifica mirata al regolamento come parte della revisione pianificata”.

Un’apertura che, secondo le fonti del Der Spiegel, nella pratica si trasformerà in alcune concessioni al settore auto. Tra queste, l’introduzione di incentivi fiscali per l’acquisto di auto elettriche intestate a persone giuridiche.

Inoltre la Commissione Ue starebbe ipotizzando di spalmare su tre anni le multe che, secondo le regole attuali, le case automobilistiche dovrebbero pagare per non aver raggiunto gli obiettivi di riduzione delle emissioni delle auto messe in commercio. Oltre all’ipotesi di ridurre o addirittura cancellare del tutto le multe qualora i risultati verranno raggiunti nel triennio in questione.

LE AUTO ELETTRICHE SONO ALLA BASE DELLA CRISI DEL SETTORE IN EUROPA? NE PARLIAMO NELLO SPECIALE DI TELEAMBIENTE

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