ROMA – Tenete lontano Musk dai nostri soldi, potrebbe causare “danni irreparabili”. Così un giudice federale ha temporaneamente limitato l’accesso dell’ormai famigerato programma di efficienza governativa di Elon Musk, il Doge, ai sistemi di pagamento e ai dati sensibili del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. L’ordinanza d’emergenza è stata emessa dal giudice distrettuale Paul A. Engelmayer, che ha sottolineato come la nuova politica dell’amministrazione Trump, che consente a “dipendenti governativi speciali” di accedere a questi sistemi, aumenti il rischio di fughe di dati e vulnerabilità informatiche.
Il giudice ha ordinato la distruzione immediata di eventuali copie dei dati scaricati dal Tesoro e ha impedito alla Casa Bianca di concedere ulteriori accessi.
L’azione legale è stata avviata dalla procuratrice generale di New York, Letitia James, insieme ad altri 18 procuratori generali statali democratici. Secondo l’accusa, Musk e il suo team hanno avuto accesso a informazioni finanziarie altamente sensibili, inclusi i sistemi di pagamento federali che gestiscono stipendi pubblici, previdenza sociale e fondi per veterani.
Il programma, noto come Department of Government Efficiency avrebbe anche bloccato fondi federali destinati a cliniche sanitarie, scuole e progetti ambientali, violando le prerogative del Congresso. James ha dichiarato che Trump “non ha il potere di distribuire informazioni private a piacimento né di interrompere pagamenti approvati dal Congresso”.
La causa fa parte di una serie di azioni legali contro l’amministrazione Trump, tra cui il tentativo di bloccare il licenziamento di migliaia di dipendenti federali e la divulgazione delle identità di agenti dell’FBI coinvolti nelle indagini sulle rivolte del 6 gennaio 2021. E’ ormai una barricata giudiziaria.
Musk nel frattempo potrebbe rivolgere le sue attenzioni al Pentagono, che ha miliardi di dollari in contratti con le sue aziende. Un nuovo fronte è aperto.
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