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«Rischio di cedimento aumentato negli anni»

CIVITAVECCHIA – “Si ritiene opportuno procedere all’abbattimento e sostituzione di tutta la popolazione arborea presente nell’area mercatale di piazza Regina Margherita.” Questa è la conclusione netta della relazione tecnica datata agosto 2023, redatta dall’agronomo Riccardo Benedetti e dal tecnico forestale Roberto Fagioli. Un documento che ora pesa sulle decisioni dell’amministrazione comunale, chiamata a trovare un difficile equilibrio tra sicurezza e tutela del patrimonio verde. Nei giorni scorsi, piazza Regina Margherita si è risvegliata con cartelli e striscioni affissi dagli attivisti ambientalisti, preoccupati per il destino dei 16 alberi che caratterizzano l’area da oltre un secolo. La riqualificazione del mercato, finanziata con fondi Pnrr e ormai ai nastri di partenza, prevede infatti l’abbattimento degli alberi, come stabilito dal progetto approvato dalla precedente amministrazione comunale a novembre 2023 e come riportato anche nel bando per l’affidamento dei lavori, pubblicato la scorsa settimana. Le associazioni ambientaliste Forum Ambientalista odv, Lipu Civitavecchia – Monti della Tolfa, associazione Bioma ed Enpa Santa Marinella hanno lanciato un appello pubblico denunciando la possibile perdita di quello che definiscono “un polmone verde” per la città. Secondo la relazione agronomica, però gli alberi – quindici esemplari di Quercus ilex e un Ulmus minor – presentano gravi problemi di stabilità e di salute. L’analisi effettuata con il tomografo sonico ha evidenziato la presenza di carie diffuse, lesioni e inglobamenti strutturali, determinando un alto rischio di cedimento. La relazione sottolinea che l’asfalto, i cordoli perimetrali e la tensostruttura hanno limitato lo sviluppo radicale, compromettendo ulteriormente la stabilità degli alberi. La relazione agronomica evidenzia che il rischio di cedimento degli alberi è aumentato negli anni a causa di potature errate, cavità strutturali e presenza diffusa di funghi lignivori, come evidenziato dalle analisi strumentali. Le radici risultano gravemente compromesse dalla pavimentazione asfaltata e dai sottoservizi presenti nell’area, riducendo ulteriormente la stabilità delle piante. Gli esperti sottolineano che la rimozione della tensostruttura e della pavimentazione, prevista dal progetto di riqualificazione, potrebbe esporre gli alberi a sollecitazioni che ne accelererebbero il degrado, rendendone il mantenimento insicuro. Anche la presenza di manufatti e ostacoli strutturali ha favorito il proliferare di ferite e inclusioni dannose. Di fronte a questo quadro, l’amministrazione comunale dovrà prendere una decisione, cercando di capire se esistano margini per una soluzione alternativa che possa garantire sicurezza senza perdere il patrimonio arboreo storico. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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