ROMA – Facendo involontariamente il verso a quelli di OpenAI che prendono per i fondelli Musk, quei mattacchioni dei danesi hanno deciso di rilanciare sulle ultime sortite di Donald Trump sulla conquista della Groenlandia: dicono che compreranno loro la California. Così, per far dispetto al presidente degli Stati Uniti (che nel frattempo s’è distratto e ora punta a “prendersi” Gaza, evidentemente in saldi).
Oltre 200.000 danesi hanno già firmato (e molti seguono mentre scriviamo questo pezzo) una petizione satirica che propone di acquisire il più ricco Stato americano, presentandola come un’opportunità imperdibile. “Avete mai sognato più sole, palme e pattini a rotelle in Danimarca? Bene, è arrivato il momento di agire”, si legge nella petizione. Tra i presunti testimonial della campagna, nomi altisonanti come Lars Ulrich dei Metallica e l’attore Viggo Mortensen.E’ un modo per riderci su, ma il sostrato è serissimo: secondo un sondaggio, quasi la metà dei cittadini considera Washington una minaccia e il 78% si oppone fermamente alla vendita della Groenlandia.Quella di Trump per la Groenlandia è un’ossessione fin dal suo primo mandato: il territorio, ricco di risorse naturali strategiche, è diventato un obiettivo già dal 2019.La premier Mette Frederiksen ha ribadito che “la Groenlandia non è in vendita”, mentre il primo ministro groenlandese Múte Egede ha rincarato la dose: “Siamo groenlandesi. Non vogliamo essere americani né danesi. Il nostro futuro lo decidiamo noi”.Eppure, a Washington l’idea non sembra del tutto abbandonata. Il deputato repubblicano Buddy Carter ha annunciato un disegno di legge per autorizzare l’acquisto della Groenlandia e ribattezzarla “Red, White and Blueland”. La risposta danese comunque è raffinata: la petizione non si limita a un semplice slogan, promette di portare l’hygge a Hollywood, piste ciclabili a Beverly Hills e smørrebrød biologico in ogni angolo di strada.Trump paradossalmente sarebbe anche d’accordo, visto che non ha mai nascosto il suo disprezzo per la California, definendola “lo Stato più rovinato dell’Unione”.
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