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FOTO | La prima scalata del Corno Grande sul Gran Sasso? Fu nel 1573 e ora diventa un film


(Credit foto: Visione future-Luca Parisse)

BOLOGNA – Il 19 agosto del 1573 Francesco De Marchi scalò con una piccola spedizione la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande sul Gran Sasso. Fu un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una vetta per la curiosità di salire su quella che lui riteneva la montagna più alta d’Italia. A 450 anni dall’impresa c’è un film, narrato dalle stesse parole di De Marchi, che racconta quella scalata, con una dettagliata ricostruzione in fiction, attraverso immagini spettacolari della salita sulla roccia calcarea del Corno Grande. E ora arriva nelle sale cinematografiche: si intitola “Monte Corno” di Luca Cococcetta, Premio del pubblico “Miglior Film di Alpinismo – Rotari” al 72esimo Trento Film Festival (2024). Prodotto da Visioni Future e dal Club alpino italiano, e distribuito da Wanted Cinema, il film racconta appunto la prima salita del Gran Sasso d’Italia (2.912 metri), effettuata nel 1573: Massimo Poggio veste i panni dell’ingegnere militare Francesco De Marchi.

FU UN’IMPRESA EPICA PER QUEI TEMPI

Fu appunto un’impresa epica per il suo tempo, una delle prime ascese documentate della storia dell’alpinismo, ripercorsa nel documentario da Hervé Barmasse attraverso una ricostruzione dettagliata. La narrazione in fiction si intreccia con interventi di esperti che approfondiscono il contesto storico dell’epoca e le sfide dell’ascensione alla montagna che De Marchi riteneva essere la più alta d’Italia. “Monte Corno” (72’) uscirà in sale cinematografiche selezionate dal 17 febbraio, prime proiezioni al Movieplex de L’Aquila e al Galliera di Bologna. “Girare un film di montagna in costume è stata una esperienza unica”, afferma il regista Luca Cococcetta. “Immaginare lo spirito di quest’uomo rinascimentale, la sua volontà di salire -per 32 anni ci aveva provato- la vetta più alta d’Italia, a sua detta, ci porta in una dimensione epica dell’alpinismo”.

“Quand’io fuoi sopra la sommità, mirand’all’intorno, pareva che io fussi in aria, perché tutti gli altissimi Monti che gli sono appresso erano molto più bassi di questo”, sono le parole lasciate da Francesco De Marchi. “È un racconto fondativo dello spirito di avventura che ha poi caratterizzato dal ‘700 in poi l’alpinismo come lo conosciamo oggi. Massimo Poggio è entrato perfettamente nel personaggio e ha dato uno spessore vivo al racconto in fiction che ricostruisce la vicenda. Hervé Barmasse ci ha regalato una elegante ascesa al Corno Grande, una sequenza davvero bella da vedere sul grande schermo”, rocconta Cococcetta.

“IL FILM È UN VIAGGIO NEL TEMPO”

La realizzazione del film nasce da una collaborazione tra il Cai e Visioni Future per raccontare la storia della prima salita al Gran Sasso, afferma Angelo Schena, componente del Comitato direttivo centrale del Cai. “Grazie alla ricostruzione delle ambientazioni naturali, che in buona parte non sono cambiate da allora, e all’ampio utilizzo di costumi che richiamano l’abbigliamento dell’epoca, ‘Monte Corno’ accompagna lo spettatore in un viaggio nel tempo, in un periodo storico in cui andare in montagna non era facile. Ho apprezzato particolarmente l’intervento di Hervé Barmasse, che ha ripercorso la via di salita di Francesco De Marchi evidenziando le difficoltà che si potevano incontrare a quell’epoca, quando i primi salitori delle montagne andavano veramente verso l’ignoto”.Intrecciato alla fiction vi è un racconto documentaristico in cui esperti e conoscitori dell’impresa, come Vincenzo Brancadoro, gli storici Stefano Ardito e Roberto Mantovani, l’alpinista Hervè Barmasse, il geologo Mario Tozzi, ci parlano, sui luoghi stessi della scalata alla vetta del Gran Sasso, della figura storica del De Marchi e dei temi da lui trattati: l’ascesa e le sue difficoltà, la misurazione della vetta e la geografia dei luoghi, lo stato del ghiacciaio del Calderone, i commerci di lana e pelli che avvenivano tra L’Aquila e Teramo, passando per Campo Imperatore. Protagonista assoluto è il Gran Sasso d’Italia, il massiccio montuoso più alto degli Appennini.

DOVE VERRÀ PROIETTATO

Sono già previste proiezioni a Guardiagrele (CiakCity Cinema, 28 febbraio), Ortona (Auditorium Zambra, 1 marzo), Ussita (Rifugio Casali, 7 marzo) e Sondrio (Cinema Excelsior, 13 marzo). La programmazione delle proiezioni è in aggiornamento sul sito di Wanted Cinema. E i soci del Cai potranno acquistare il biglietto di ingresso a un prezzo scontato (a seconda delle tariffe previste da ogni singola sala) presentando la tessera. Schena ricorda anche che “Monte Corno”, su input del senatore Guido Liris, è stato presentato lo scorso 18 dicembre al Senato riscuotendo l’apprezzamento dei senatori presenti. Oltre al Premio del pubblico al festival di Trento, “Monte Corno” è stato selezionato al Cervino Cinemountain 2024 e ha ricevuto una Menzione speciale al Sestriere Film Festival, al Verona Mountain Film Festival e al Mountain International Swiss Film Festival. Figurano poi il premio come miglior documentario al Ponza Film Festival e al Madonie Film Award di Palermo. Il film è stato realizzato con il contributo della Direzione generale Cinema e audiovisivo e della Regione Abruzzo.
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