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Cisgiordania, la testimonianza da Tulkarem: “Soffocati dai cecchini di Israele”


ROMA – “L’esercito israeliano ci sta soffocando: oltre a non poter lavorare, non possiamo neanche uscire di casa perché i cecchini sono ovunque, e sparano a chiunque”. E’ un residente di Tulkarem a riferire all’agenzia Dire cosa sta accadendo nella città nel nord della Cisgiordania occupata, assediata dalle forze israeliane dal 21 gennaio tramite l’operazione ‘Muro di ferro’, scattata in particolare contro la città di Jenin all’indomani del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Degli oltre 400mila abitanti di Tulkarem, dei villaggi e dei campi profughi circostanti, in 50mila hanno perso la casa. “L’esercito ha danneggiato e distrutto oltre 10mila abitazioni” avverte Fakhoury, che chiede di non rivelare il suo intero nome per ragioni di sicurezza. Questo attivista e cooperante è membro di Ruwwad, una organizzazione che si occupa di empowerment e sviluppo, inoltre è rappresentante per l’area Medio Oriente e Nord Africa per l’International Land Coalition, un’organizzazione che ha sede a Roma. Il suo lavoro consisteva nel sostenere i piccoli agricoltori, dato che “questa è una zona agricola”. Tuttavia, come continua a denunciare, “da ottobre 2023 Israele ci ha reso impossibile qualsiasi attività lavorativa. Nelle ultime tre settimane la situazione è addirittura peggiorata: i militari hanno preso a distruggere strade, case, impianti elettrici, idrici e per le comunicazioni. Scuole, banche e molti negozi hanno dovuto chiudere a causa dell’insicurezza, Ciò che è peggio, infatti, è che la città è disseminato di cecchini che sparano soprattutto contro giovani e bambini, ma anche donne e anziani. I militari cacciano le famiglie e occupano gli appartamenti con una buona vista su strada. Se vogliamo uscire anche solo per andare a comprare qualcosa da mangiare, dobbiamo coordinarci con amici e conoscenti, per capire se il percorso è libero da pericoli”. Solo pochi giorni fa, dopo dieci di agonia, è morto Saddam Hussein Rajab, un bambino di dieci anni raggiunto da un proiettile al collo lo scorso 28 gennaio. Tra le altre testate ne scrive l’israeliana +972 Magazine. È successo a Kafr al-Labad, un villaggio vicino a Tulkarem. Secondo l’ong Defense for Children International-Palestine, con questo decesso sale a 12 il numero di bambini uccisi in Cisgiordania in questi primi giorni del 2025, di cui sette poiché colpiti da droni armati e cinque con pallottole reali.

GLI SFOLLATI “CACCIATI DALLE CASE SENZA NEANCHE UNA COPERTA”

Le foto disponibili sui media internazionali confermano anche un altro aspetto del resoconto di Fakhoury: bulldozer attraversano le strade per distruggerle, mentre le ruspe abbattono gli edifici. Ovunque è forte la presenza di militari e carri armati, mentre secondo il residente “si moltiplicano le torrette di guardia e i posti di blocco”. L’attivista racconta che tante famiglie, piegate dalla mancanza di reddito, “mi contattano di continuo per chiedere lavoro, soldi e aiuti, ma non c’è niente di tutto questo”. A ciò si aggiunge il recente incremento di sfollati, privi anche di un tetto sotto cui dormire la notte. Con la Dire l’attivista condivide la foto di una piccola stanza dalle pareti rosa, piena di letti. Spiega: “Siamo riusciti ad allestirla in un ambiente vuoto all’interno dell’ospedale ma i profughi cercano riparo anche nelle scuole o nelle moschee. Il più delle volte arrivano senza niente, perché i bulldozer israeliani radono al suolo le abitazioni prima che la gente possa prendere i propri averi”. Così, Fakhoury passa le sue giornate al telefono “chiedendo ad amici e conoscenti se hanno un po’ di cibo, oppure vestiti e coperte in più da portare ai profughi”.

Ma quale sarebbe, chiediamo, l’obiettivo di questa operazione? “Israele- replica il cooperante- sta portando qui da Gaza reparti dell’esercito. Hanno portato dalla Striscia anche i cani: li lasciano uscire di notte ed entrano nelle case della gente. A volte gli anziani vengono azzannati perché non possono scappare. E’ in atto una punizione collettiva, vogliono costringerci ad andare via”. Israele, secondo Fakhoury, “sta portando a termine l’annessione della Cisgiordania, il numero dei coloni e degli insediamenti non fa che aumentare. Per questo radono al suolo le case. Nonostante la gravità della situazione, i media internazionali, essendo concentrati su Gaza, non si occupano abbastanza di quello che accade qui”.

Israele a gennaio ha annunciato l’operazione armata per sradicare “i gruppi terroristi”, formazioni palestinesi che si definiscono “resistenza armata all’occupazione”. E’ di ieri la notizia di uno scontro in cui un combattente è rimasto ucciso e un militare israeliano ferito.
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