(Fonte: Agensir)
ROMA – “Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo”. Lo scrive il Papa, nel testo dell’omelia preparata per il Giubileo dei diaconi, letto da mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, nella messa presieduta nella basilica di San Pietro, mentre il Santo Padre comincia il suo decimo giorno di degenza al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.
Il perdono, per il Papa, “è elemento indispensabile per ogni cammino ecclesiale e condizione per ogni convivenza umana”. “Per crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti gli uni degli altri, è necessario saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando relazioni e non escludendo dal nostro amore nemmeno chi ci colpisce e tradisce”, il commento all’esortazione di Gesù”: “Amate i vostri nemici”. Perdonare, allora, “vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità”.
“Il diacono, investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere – e ad insegnare agli altri a vedere – in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell’anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto”, il ritratto di Francesco sui protagonisti di questo appuntamento giubilare.
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