12 C
Roma

Microplastiche negli oceani e rischio di disabilità nei residenti costieri. Lo studio

Uno studio americano ha mostrato la possibile associazione tra alti livelli di microplastiche marine e declino cognitivo e altre disabilità neurologiche nei residenti delle aree costiere.

L’inquinamento da microplastiche, frammenti più piccoli di 5mm, è sempre più presente negli ecosistemi e nel nostro corpo. Le particelle ormai si trovano davvero ovunque: nell’aria, nell’acqua, nel suolo, ma anche nel sangue, nella placenta, nei polmoni e nel cervello. Proprio in quest’ultimo, la quantità dei frammenti è addirittura raddoppiata in 8 anni.  Uno studio ha trovato il 50% di microplastiche in più nella materia cerebrale rispetto al 2016.

La preoccupazione per le possibili conseguenze dell’esposizione alle particelle sulla salute ha portato gli scienziati ad effettuare numerose ricerche per comprendere la possibile correlazione tra microplastiche e malattie.

Un nuovo studio preliminare, pubblicato il 25 febbraio, che sarà presentato al 77° incontro annuale dell’American Academy of Neurology ha scoperto che le microplastiche potrebbero essere collegate a un rischio più elevato di disabilità per le persone che vivono in aree costiere con alti livelli di inquinamento.

Sebbene la ricerca non dimostri che le microplastiche causano disabilità, i risultati hanno mostrato una possibile associazione tra gli inquinanti e declino cognitivo e altre disabilità neurologiche.

L’ambiente può svolgere un ruolo cruciale nella nostra salute e fattori come l’inquinamento possono avere un impatto sul rischio di una persona di sviluppare declino cognitivo e altre disabilità neurologiche“, ha affermato Sarju Ganatra, MD, del Lahey Hospital and Medical Center di Burlington, Massachusetts. “Il nostro studio ha scoperto che nelle comunità costiere con livelli più elevati di microplastiche nell’acqua, c’erano tassi più elevati di disabilità che possono influenzare la vita di una persona in molti modi attraverso il pensiero e la memoria, il movimento e la loro capacità di prendersi cura di sé e vivere in modo indipendente“.

Lo studio

I ricercatori hanno esaminato la presenza di microplastica nell’acqua oceanica di 218 contee di 22 Stati degli Usa. Le contee sono state divise in quattro gruppi, a seconda dei livelli di frammenti rilevati sulla superficie marina: il gruppo più basso aveva da zero a 0,005 pezzi di microplastica per metro cubo (pezzi/m³) di acqua, il gruppo medio da 0,005 a un pezzo/m³, il gruppo alto tra uno e 10 pezzi/m³, mentre il gruppo molto alto conteneva 10 o più pezzi/m³. In media, le contee con livelli molto alti avevano più di 1.000 pezzi di microplastica/m³ di acqua, mentre quelle con livelli bassi ne avevano meno di 10.

La ricerca si è poi concentrata sull’incidenza tra i residenti delle aree costiere di disabilità legate alla memoria e al pensiero, alla mobilità, alla cura di sé (difficoltà a vestirsi, lavarsi o muoversi all’interno della casa) e disabilità che impediscono di avere una vita indipendente, come fare la spesa, usare i mezzi di trasporto, gestire le finanze.

Al netto degli altri fattori che potrebbero influenzare il tasso di disabilità (infarto, ictus, depressione, inquinamento atmosferico, distribuzione di ricchezza e risorse), dai risultati è emerso che le contee con livelli più alti di inquinamento da microplastiche marine mostravano tassi di disabilità più elevati rispetto a quelle con livelli più bassi: +9% nella memoria e nel pensiero, +6% nella mobilità, +16% nella cura di sé e + 8% nella vita indipendente.

“Questi risultati forniscono informazioni su come le microplastiche marine potrebbero influenzare la salute del cervello. Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare questa connessione ed esaminare le implicazioni generali per la salute pubblica dell’inquinamento da microplastiche”, ha aggiunto Ganatra.

Quella fornita dallo studio, tuttavia, è un’istantanea della situazione relativa alle conseguenze dell’inquinamento delle aree costiere in un preciso momento. I ricercatori, infatti, non hanno seguito i residenti costieri e i livelli di microplastica marina nel tempo.

La quantità di plastica in diverse aree può variare a causa delle correnti oceaniche, che possono trasportare e concentrare la plastica in determinate regioni. Anche altri fattori, come la densità di popolazione, la gestione dei rifiuti locali e le attività industriali, possono avere un ruolo. Le ragioni sono complesse e probabilmente implicano la concomitanza di molteplici fattori ambientali e umani, ma questa relazione deve essere ulteriormente studiata per essere pienamente compresa”, ha concluso l’autore dello studio.

Microplastiche: inquinano l’ambiente e il nostro corpo

Come evidenziato anche da studi precedenti, le microplastiche possono incidere negativamente sulla qualità della vita. È stato rilevato che la loro presenza nelle placche aterosclerotiche aumenta il rischio di problemi cardiovascolari come infarto e ictus.

Gli studi sui potenziali pericoli delle microplastiche nel corpo umano non fanno che sottolineare ancora di più l’urgenza di adottare misure e azioni concrete per porre fine all’inquinamento da plastica. Secondo un rapporto della Commissione Ue ne ingeriamo, in media, l’equivalente di una carta di credito a settimana sotto forma di microscopici frammenti. Attraverso il cibo, gli imballaggi alimentari, i prodotti monouso, ma anche attraverso i prodotti cosmetici (scrub), il lavaggio degli indumenti sintetici, la degradazione dei rifiuti, veniamo a contatto ogni giorno con molta più plastica di quanto immaginiamo. Sembra legittimo, quindi, chiedersi: quando smetteremo di farci del male da soli?

L’articolo Microplastiche negli oceani e rischio di disabilità nei residenti costieri. Lo studio proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

ULTIME NOTIZIE

Coppa Italia, Juventus-Empoli 3-5: toscani in semifinale

(Adnkronos) - Sarà l'Empoli a sfidare in semifinale di Coppa Italia il Bologna...

L’obelisco di Buenos Aires si illumina per il Papa: la città prega per Bergoglio

ROMA - "Francesco, la città prega per te": parole proiettate sull'obelisco di Buenos Aires,...

“Eleonora Giorgi ci sta per salutare”: l’annuncio in diretta

ROMA - Un annuncio in diretta che ha commosso i telespettatori. Oggi Barbara Palombelli,...

Marco Giallini: “Ho un problema alle corde vocali e sono dimagrito per un film”

ROMA - Marco Giallini da qualche settimana è tornato in tv con il vicequestore...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

Coppa Italia, Juventus-Empoli 3-5: toscani in semifinale

(Adnkronos) - Sarà l'Empoli a sfidare in semifinale di Coppa Italia il Bologna...

L’obelisco di Buenos Aires si illumina per il Papa: la città prega per Bergoglio

ROMA - "Francesco, la città prega per te": parole proiettate sull'obelisco di Buenos Aires,...

“Eleonora Giorgi ci sta per salutare”: l’annuncio in diretta

ROMA - Un annuncio in diretta che ha commosso i telespettatori. Oggi Barbara Palombelli,...