L’INTERVENTO NI AUTOSTRADA

Protagonista il padre della donna, che nella sua lettera alla Polstrada di Messina ha ricostruito l’episodio: il padre viaggiava sulla sua auto con a bordo anche la nipotina mentre la donna li seguiva a bordo di un altro veicolo. Ad un tratto l’auto del padre, che la precedeva di qualche centinaio di metri, ha iniziato a sbandare: a questo punto un’altra auto, a bordo della quale c’era l’agente della Polstrada, si è messa dietro alla vettura in difficoltà azionando la procedura operativa di ‘safety car’, in modo da costringere gli altri automobilisti in transito a rallentare la loro andatura.

Un compito nel quale è risultato prezioso anche l’analogo comportamento fatto da un autotrasportatore in transito che ha contribuito a paralizzare il traffico fino a fermarlo. L’auto in difficoltà ha fermato la propria corsa e la poliziotta ha potuto raggiungerla, prendendo il comando e conducendola in sicurezza fino alla più vicina area di servizio dove il proprietario ha potuto ricevere i primi soccorsi.

LA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO

Soltanto dopo, a viaggio finito e tornato in Austria, l’uomo ha scoperto di soffrire di una patologia che, cogliendolo alla sprovvista, lo aveva fatto precipitare in uno stato di torpore proprio mentre era alla guida. “Noi italiani – scrive la turista ringraziando l’agente nella lettera resa nota dalla polizia stradale di Messina – dovremmo essere fieri di questi eroi che fanno il loro lavoro in silenzio, con grande garbo e professionalità”. 

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