Il cantautore Gigi D’Alessio in visita al Parlamento Europeo a Bruxelles chiede un intervento dell’Ue per arginare l’utilizzo, sempre più dilagante, dell’ intelligenza artificiale nella musica che, secondo lui, è una minaccia per gli artisti.
Gigi D’Alessio ha visitato il Parlamento Europeo di Bruxelles. A margine dell’ incontro con la la presidente, Roberta Metsola ha evidenziato le sue preoccupazioni riguardo l’utilizzo dell’ intelligenza artificiale nella musica e nella creatività.
“L’intelligenza artificiale, se non regolata – ha detto il cantautore napoletano- invece di un’opportunità può diventare una minaccia per gli artisti e soprattutto facilitare la vita a chi non sa fare nulla. Per chi ha studiato musica, per chi ha fatto tanti sacrifici su uno strumento, è terribile vedere tutto questo svanire perché c’è una tecnologia che addirittura permette di clonarti”.
“E lo fa – ha spiegato Gigi D’Alessio– attraverso quello che qualcuno ha inserito di te, perché l’intelligenza non è creativa, prende sempre le tue ricette, le mescola e tira fuori qualcosa ma se si va avanti così perderemo proprio la creatività umana. Perderemo il cuore delle canzoni. Saranno le macchine a comandare e le macchine come si
sa non hanno cuore”.
L’artista ha chiesto un intervento dell’Europa per arginare questo fenomeno dilagante.
“È importante che l‘Europa agisca- ha aggiunto Gigi D’Alessio- perché la musica dà da mangiare a tante persone e tante famiglie. E se noi cominciamo a far lavorare soltanto le macchine le persone non serviranno più a nulla”.
“L’intelligenza artificiale – ha sottolineato ancora D’Alessio– deve essere usata nel campo medico, per esempio, cioè dobbiamo usare noi la tecnologia, non farci usare dalla tecnologia. Secondo me l’Europa deve far sentire proprio il suo peso in questa cosa”,
“Oggi come oggi – ha continuato il cantautore- gli autori compongono canzoni con l’intelligenza artificiale, e mi sa che anche a Sanremo c’era qualche canzone fatta così”.
Gigi D’Alessio, ha poi ribadito di non usare alcuna tecnologia nella fase di composizione: “a me basta lo strumento e sono orgoglioso di aver studiato perché è dai nostri padri che la musica è nata e adesso non può diventare una macchina”.
“Bisogna sentire le emozioni – ha continuato- sentire i tasti sotto sotto le dita per tirare fuori veramente quello che hai dentro e scriverlo su pezzo di carta e poi cantarlo a milioni di persone: quella è la vera soddisfazione”.
L’artista ha poi incontrato anche il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto.
Sono molti i musicisti, gli autori e gli attori del settore creativo, che negli ultimi giorni hanno lanciato appelli contro l’utilizzo indiscriminato della tecnologia, ed in questo caso dell’intelligenza artificiale nel processo artistico.
Questo il pensiero a riguardo, di uno dei più grandi autori, Mogol, intervistato da Teleambiente: “L’intelligenza artificiale è un furto. Credo che l’intelligenza artificiale probabilmente nel campo scientifico sarà utilissima e salverà anche molta gente, ma per quanto riguarda la creatività è sempre un furto”.
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