CI HA LASCIATO FULCO PRATESI, ECO-PIONIERE FONDATORE WWF ITALIAFulco Pratesi, 90 anni compiuti lo scorso settembre 2024, fondatore del Wwf Italia e pioniere del movimento ambientalista, si è spento a Roma. Architetto, giornalista, autore, disegnatore, è stato a lungo presidente proprio del Wwf Italia oltre che un esempio di ecologismo attivo. Fulco Pratesi è stato anche parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi. Nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale. Era presidente onorario del Wwf Italia e direttore responsabile dello storico magazine Panda sin dalla sua fondazione. Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di importanti leggi per la tutela della natura italiana, dalla numero 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del Wwf che amava e conosceva una per una.
WORLD WILDLIFE DAY, A RISCHIO 4.000 SPECIE IN 162 PAESI
Il 3 marzo si è celebrato il World wildlife day. Lupi, cavalieri d’Italia, orsi marsicani, cervi sardi, cetacei hanno avuto in Italia un paladino e ispiratore di tante battaglie a loro favore. Nella giornata del World Wildlife Day il Wwf ha ricordato l’impegno di Fulco Pratesi, che ha legato il suo nome all’Operazione San Francesco, lanciata nel 1973 assieme al Parco d’Abruzzo per salvare il lupo (e riabilitarlo), alle campagne per salvare l’orso marsicano in Appennino e il Cervo Sardo in Sardegna, alla campagna il Mare Deve Vivere con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla protezione di cetacei, foca monaca e tartarughe marine del Mar Mediterraneo (1978). Intanto, secondo il World Wildlife Crime Report 2024 dell’ufficio Onu per la droga e il crimine, il commercio illegale di fauna e flora selvatica rimane diffuso, coinvolgendo oltre 4.000 specie in 162 Paesi. I crimini contro la natura rappresentano il terzo settore criminale a livello mondiale, generando un movimento stimato tra i 110 e i 280 miliardi di dollari all’anno.
ROMPIGHIACCIO ‘LAURA BASSI’ HA CONCLUSO MISSIONE ANTARTICA
La nave da ricerca italiana ‘Laura Bassi’ ha concluso la missione che l’ha portata a navigare per due mesi nelle acque antartiche a supporto delle attività di ricerca sulle dinamiche fisiche e biogeochimiche di specifiche aree del continente. Ha navigato per più di due mesi nel Mare di Ross prima del rientro al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, avvenuto l’1 marzo, che ha concluso questa 40esima spedizione scientifica finanziata dal ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, gestito dal Consiglio nazionale delle ricerche per il coordinamento scientifico, dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio.
UE AVANZA VERSO INQUINAMENTO ZERO, MA SERVE AZIONE PIÙ DECISA
Le politiche dell’Ue hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico, l’uso di pesticidi e i rifiuti di plastica in mare. Tuttavia, i livelli di inquinamento sono ancora troppo elevati, in particolare a causa del rumore nocivo, delle emissioni di microplastiche nell’ambiente, dell’inquinamento da nutrienti e della produzione di rifiuti. Lo dice il secondo rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook. Pubblicato dalla Commissione europea e dall’Agenzia europea per l’ambiente, fornisce una panoramica del lavoro dell’Ue per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero del 2030. Secondo il report, è quindi necessaria un’azione molto più incisiva nell’Ue per raggiungere i suoi obiettivi di riduzione dell’inquinamento per il 2030.
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