12.8 C
Roma

Eyes Up, lo studio sull’utilizzo precoce di smartphone e social media negli adolescenti

La ricerca EYES UP, EarlY Exposure to Screens and Unequal Performance, è stata realizzata dall’Università di Milano Bicocca per capire il legame tra l’utilizzo precoce dello smartphone e dei social media e il rendimento scolastico degli studenti

La ricerca Eyes Up, EarlY Exposure to Screens and Unequal Performance ha cercato di rispondere alla seguente domanda: quanto incide l’uso precoce dello smartphone e dei social media sul rendimento scolastico degli adolescenti? La ricerca, realizzata dall’Università di Milano Bicocca ha utilizzato i dati raccolti su 6.609 studenti di scuole secondarie di secondo grado in Lombardia e ha utilizzato un metodo assolutamente innovativo.

La metodologia di Eyes Up

Precedentemente gli studi si erano focalizzati sull’individuazione di correlazioni o di associazioni tra questi due fenomeni, ossia tra l’utilizzo dei dispositivi digitali e l’apprendimento scolastico, mentre invece il nostro studio ha adottato una tecnica più approfondita di analisi che si basa appunto su uno studio longitudinale, quindi una ricostruzione retrospettiva delle pratiche di utilizzo dei dispositivi digitali da parte degli studenti, associata poi al momento in cui vengono somministrati i test Invalsi e quindi la misurazione delle competenze” ha spiegato Chiara Respi, Metodologa e tecnologa della ricerca sociale presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

I risultati di Eyes Up

Lo studio, che ha unito le risposte degli studenti a un questionario con i loro risultati nei test Invalsi, ha dimostrato che i ragazzi e le ragazze che aprono un account social precoce, ossia prima dell’età minima consentita, hanno un impatto negativo sul rendimento scolastico, in particolare sulle competenze linguistiche e matematiche. “Questo impatto negativo è risultato essere trasversale a varie categorie di studenti, ma in particolar modo è risultato più forte per gli studenti maschi” ha detto ancora la dottoressa Respi.

Differenze economiche e sociali

Lo studi Eyes Up ha riscontrato che gli studenti che hanno genitori meno istruiti, tendono a ricevere prima il loro primo smartphone, rispetto a quanto succede per i italiani che hanno invece un background socio-economico più privilegiato e sono più avvantaggiati. Oltre a riceverlo prima è emerso anche che questi studenti sono anche i più soggetti a utilizzare in modo intensivo i dispositivi digitali, in particolare lo smartphone, questo perché nelle famiglie cè una minore attenzione alla problematica, ma anche forse una minore disponibilità di alternative e minori competenze da parte dei genitori rispetto ai rischi che comporta l’accesso al mondo digitale.

Una “ricerca azione”

Questo studio si definisce una “ricerca azione”, ossia oltre alla parte di ricerca quantitativa, è stata affiancata una parte di azione e coinvolgimento delle scuole e della comunità educante: “Nel coinvolgere questo tipo di istituzioni – ha spiegato Chiara Respi – abbiamo cercato di aprire un dialogo con loro e cercando di capire, con questi attori, quali possono essere gli elementi correttivi, i punti di attenzione o le buone pratiche da mettere in atto per cercare di limitare l’impatto negativo di questi dispositivi digitali e soprattutto il rispetto della legge sull’età minima”.

Alcune raccomandazioni di Eyes Up

Sono state individuate una serie di raccomandazioni che muovono verso tre direzioni principali:

  1. L’area della protezione, che prevede una gradualità nell’accesso ai dispositivi digitali e ai social media e che sia condivisa con una rete di figure di riferimento.
  2. L’area dell’educazione, per promuovere una strategia di educazione digitale che sia il quanto più possibile integrata con tutta la comunità educante.
  3. L’area del contesto, per adeguare le prassi di tutti i contesti che agiscono sull’educazione digitale. Ad esempio intervenire sulle prassi scolastiche e cercare di regolamentare l’utilizzo di internet per lo svolgimento dei compiti a casa, in modo da evitare una iper connessione dei bambini e dei preadolescenti anche in orario non scolastico.

Coinvolgere gli studenti

La dottoressa Respi ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento anche dei ragazzi stessi che, del corso del progetto Eyes Up, “hanno evidenziato una certa maturità e consapevolezza sulle loro pratiche digitali e rispetto a quanto il sovrautilizzo di questi dispositivi dia la sensazione di far perdere tempo e di non focalizzarsi sugli obiettivi di apprendimento o relazionali che questa fase dell’età richiede in modo fondamentale”.

L’intervista completa a Chiara Respi sul progetto Eyes Up

L’articolo Eyes Up, lo studio sull’utilizzo precoce di smartphone e social media negli adolescenti proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

ULTIME NOTIZIE

Via libera Aifa, i pazienti affetti da ipofosfatasia hanno ‘un’arma’ in più per combattere la malattia

Di Viviana Astazi MILANO - Da oggi i pazienti affetti da ipofosfatasia avranno uno strumento...

Ucraina, Meloni “Invio truppe soluzione meno efficace”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "Sono molto perplessa su questa proposta, non la...

Meloni: “No alle truppe Ue in Ucraina”

ROMA - "Sono molto perplessa sulla proposta di mandare truppe europee non meglio identificate...

Ue, Meloni “Riarmo parola non adatta, ci vogliono messaggi chiari”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "Mi sono permessa di segnalare che il concetto di...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

Via libera Aifa, i pazienti affetti da ipofosfatasia hanno ‘un’arma’ in più per combattere la malattia

Di Viviana Astazi MILANO - Da oggi i pazienti affetti da ipofosfatasia avranno uno strumento...

Ucraina, Meloni “Invio truppe soluzione meno efficace”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "Sono molto perplessa su questa proposta, non la...

Meloni: “No alle truppe Ue in Ucraina”

ROMA - "Sono molto perplessa sulla proposta di mandare truppe europee non meglio identificate...