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Mense scolastiche, Coldiretti chiede una svolta salutista per gli 1,9 milioni di bambini che ne usufruiscono

Coldiretti chiede che nelle mense scolastiche italiane ci sia una svolta salutista, che elimini i cibi ultra-formulati e favorisca i prodotti a km 0

I bambini e ragazzi italiani che mangiano nelle mense scolastiche sono 1,9 milioni. Per questo, dice Coldiretti, serve una svolta salutista, che vada a eliminare i cibi ultra-formulati dai menu e dai distributori automatici, privilegiando, invece, i cibi locali e a km 0. In questo modo si valorizzano le realtà produttive locali e si riducono i troppi passaggi intermedi. È l’appello lanciato dalla Coldiretti in occasione della Giornata internazionale della refezione scolastica che si celebra il 10 marzo.

I numeri delle mense scolastiche

Secondo l’analisi di Coldiretti basata su dati Istat, 690mila bambini della scuola dell’infanzia mangiano quotidianamente nelle mense scolastiche, che sono pari al 55% del totale, mentre sono poco più di un milione sono i bambini tra i 6 e i 10 anni (il 41% degli alunni che frequentano la primaria). A questi vanno aggiunti altri 190mila ragazzi tra scuola secondaria e superiore.

Difendere la salute

Le mense scolastiche e pubbliche devono essere un luogo per difendere la salute e contrastare i pericoli legati a una cattiva alimentazione che minacciano le giovani generazioni, dove i cibi ultra-formulati stanno prendendo sempre più spazio, facendo crescere l’allarme nelle famiglie” afferma Coldiretti.

Il rapporto Coldiretti/Censis

Secondo un recente rapporto Coldiretti/Censis l’82% dei genitori italiani chiede un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più “drogati” di energy drinks, merendine e simili, una vera e propria dipendenza che crea enormi pericoli per il loro sviluppo e che va fermata con forme di etichettatura sui pericoli ad essi collegati.

Il ruolo delle scuole

In questo quadro complesso le scuole devono diventare parte attiva nella concreta diffusione e promozione della Dieta mediterranea, togliendo merendine e snack dai distributori. “L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare così il consumo del cibo spazzatura che mette a rischio la salute e fa aumentare l’obesità, ma anche il fenomeno dello spreco, ponendone l’accento sugli alti costi etici ed economici”.

Mense scolastiche luoghi di educazione alimentare

Lo scorso ottobre, in occasione della celebrazione degli 80 anni delle Coldiretti, il Presidente Ettore Prandini ha ribadito anche che le mense scolastiche devono essere il luogo dell’educazione alimentare. A questo ha aggiunto poi il dovere di garantire a tutti i bambini l’accesso a cibi di alta qualità, indipendentemente dalla condizione economica in cui si trovano.

Allarme obesità tra i bambini

In Italia, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%, inclusi bambine e bambini con obesità grave che rappresentano il 2,6%. Sono i dati relativi al 2023 elaborati da OKkio alla SALUTE, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell’ISS.

Problemi delle mense scolastiche

Le mense scolastiche in Italia hanno ancora parecchi problemi, a cominciare dall’elevata quantità di cibo che viene sprecata e buttata e dai controlli dei Nas che evidenziano ancora troppe irregolarità. Tra le problematiche riscontrate dai Carabinieri ci sono le carenze igienico-strutturali, la mancanza di autorizzazioni, pasti carenti per quantità e qualità, assenza di tracciabilità degli alimenti e assenza di indicazione di eventuali allergeni, fondamentale per prevenire reazioni allergiche negli studenti.

Differenze territoriali

Infine in Italia c’è un problema di distribuzione delle mense scolastiche: nella scuola primaria nel Mezzogiorno gli edifici scolastici dotati di mensa sono appena il 26%, contro il 54% del Centro-Nord. La Sicilia è la maglia nera tra le regioni italiane, con appena il 18% degli edifici scolastici dotati di mensa, mentre la regione meglio attrezzata è la Toscana con il 78%.

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