LISTE ATTESA. SCHILLACI: LEGGE INIZIA A DARE RISULTATI, REGIONI ATTUANO NORME
“La legge sulle liste d’attesa sta iniziando gradualmente a dare risultati. Ci sono già numeri che lo indicano e tra poco sarà anche completata la piattaforma Agenas, così avremo finalmente i dati regionali”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo la settimana scorsa a ‘Inventing for Life Health Summit’, l’evento organizzato a Roma da Msd Italia. “Le Regioni- ha poi sottolineato il ministro- stanno cominciando a dare attuazione alle norme contenute nella legge sulle liste d’attesa. Penso al Piemonte, dove sono state attivate le visite e gli esami anche la sera e nei weekend, con 8mila prestazioni aggiuntive già effettuate da gennaio a oggi, ma anche nel Lazio, dove, grazie alla centralizzazione del Cup e alla riorganizzazione del sistema, sono aumentate le prestazioni e si sono ridotti in maniera già in maniera importante i tempi di attesa”.
DONNE RICORRONO A VISITE E TRATTAMENTI PIÙ DI UOMINI: 69,1% VS 62,1%
“Nel 2023, il 65,7% delle persone nell’Ue di età pari o superiore a 16 anni ha segnalato la necessità di visite mediche o trattamenti. Questa percentuale è stata inferiore per gli uomini (62,1%) rispetto alle donne (69,1%), con un divario di 7,0 punti percentuali”. I dati arrivano dall’Eurostat e registrano anche un aumento dei bisogni tra le persone, visto che nel 2021 a fare ricorso a visite e trattamenti era stato il 61,4% della popolazione over 16. Il divario di genere diminuisce con l’aumentare dell’età. Nel gruppo più giovane, fa sapere ancora l’Eurostat, la differenza tra uomini e donne era di 8,3 punti percentuali. Si è ridotta a 6,0 punti percentuali per quelli di età compresa tra 45 e 64 anni e si è ulteriormente ridotta a 2,1 punti percentuali per quelli di età pari o superiore a 65 anni.
MEDICI FAMIGLIA. GIMBE: NE MANCANO OLTRE 5.500 E 52% SOVRACCARICO ASSISTITI
“Mancano oltre 5.500 medici di medicina generale (Mmg) e sempre più cittadini faticano a trovare un medico di famiglia, soprattutto nelle grandi Regioni”. È il nuovo allarma lanciato da Gimbe, che fa sapere anche come, a fronte di migliaia di pensionamenti, il numero di giovani medici che scelgono questa professione continua a diminuire. “L’allarme sulla carenza dei medici di medicina generale- ha commentato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione- riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Negli ultimi anni, poi, la professione ha perso sempre più attrattività, rendendo oggi spesso difficile per i cittadini trovare un medico vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, soprattutto per anziani e persone fragili”.
TUMORE PANCREAS. SANTORO (HUMANITAS): INCIDENZA IN CONTINUO AUMENTO, 2-3MILA NUOVI CASI L’ANNO
“Purtroppo l’incidenza del tumore al pancreas nel mondo occidentale sta costantemente aumentando. L’anno scorso in Italia ci sono stati 16mila nuovi casi e, negli ultimi anni, l’incidenza è aumentata con una media di 2-3mila casi l’anno. C’è un chiaro incremento dei numeri per questa patologia, per cause non così chiaramente definite”. Così alla Dire il professor Armando Santoro, responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, da cui Eleonora Giorgi, venuta a mancare lo scorso 3 marzo all’età di 71 anni, a seguito di un tumore al pancreas, è stata inizialmente seguita. “Nella maggioranza dei casi- ha proseguito l’esperto- la quota di pazienti che arriva all’intervento, al momento della diagnosi, è estremamente limitata, inferiore al 20%, perché in genere la malattia si presenta in fase già avanzata, di non operabilità. Non abbiamo degli screening per il tumore al pancreas- ha concluso Santoro- e resta una delle patologie in cui negli ultimi 10-15 anni ci sono stati progressi molto modesti”.
AI. OMS DESIGNA NUOVO CENTRO IN PAESI BASSI PER GARANTIRE USO ETICO IN SANITÀ
Garantire l’uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale per la salute. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha designato il ‘Digital Ethics Centre’ presso la Delft University of Technology nei Paesi Bassi come Who Collaborating Centre sull’intelligenza artificiale (IA) per la governance sanitaria. Il Centro fungerà da hub per “l’istruzione e la difesa della ricerca basata sulla scienza” e faciliterà la “condivisione delle conoscenze e la formazione attraverso workshop a livello regionale e nazionale”. L’hub sarà “determinante negli sforzi dell’Oms per garantire l’uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale per la salute- hanno fatto sapere- promuovendo la ricerca su argomenti prioritari e fornendo un contributo di esperti per lo sviluppo delle linee guida e l’elaborazione delle politiche dell’Oms”.
PAZIENTI CON IPOFOSFATASIA HANNO ‘ARMA’ IN PIÙ PER COMBATTERE MALATTIA
I pazienti affetti da ipofosfatasia hanno uno strumento in più per combattere la malattia. L’Agenzia italiana del Farmaco ha dato il suo via libera alla rimborsabilità di asfotase alfa, una terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine indicata per il trattamento degli adulti e dei bambini. Somministrato attraverso iniezione sottocutanea tre volte a settimana, il farmaco viene inoculato dai pediatri nei pazienti più piccoli e tramite auto somministrazione negli adulti. Asfotase alfa è il primo rimedio del suo genere nel contrasto dell’ipofosfatasia, rara patologia ereditaria che è causata dalla carenza di attività della fosfatasi alcalina, un enzima coinvolto nello sviluppo delle ossa e nelle funzioni del sistema muscolare e nervoso.
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