ROMA – Migliaia di famiglie italiane in apprensione per il bonus nido: la misura essenziale per coprire le rette degli asili è ancora bloccata. La piattaforma INPS che negli anni scorsi consentiva di presentare domanda già da febbraio non è stata ancora attivata, lasciando nel limbo genitori che contano su questo sostegno economico.
L’incertezza regna sovrana: quando sarà possibile richiedere il contributo? Verranno rimborsate le spese già affrontate? O le famiglie dovranno farsi carico interamente delle rette, con un impatto devastante sui bilanci domestici?
COSA STA SUCCEDENDO
Il contributo per gli asili nido è sempre stato un aiuto cruciale per i genitori, permettendo di abbattere i costi delle strutture pubbliche e private. Normalmente, l’INPS apriva le richieste già all’inizio dell’anno, ma nel 2025 tutto tace.
Fonti non ufficiali parlano di ritardi dovuti a problemi burocratici e possibili revisioni del sistema di erogazione. Tuttavia, nessuna spiegazione concreta è stata data agli utenti che, nel frattempo, continuano a pagare le rette senza sapere se e quando riceveranno il rimborso.
L’attesa genera ansia e sfiducia: è possibile che il Bonus venga ridotto o addirittura cancellato?
LE FASCE ISEE COINVOLTE
L’importo massimo del Bonus Nido dovrebbe restare invariato rispetto agli anni precedenti, ma senza una data certa per la richiesta, ogni aiuto resta sulla carta. Queste sono le fasce previste:
ISEE fino a 25.000 euro → fino a 3.000 euro all’anno (rate di 272,70 euro al mese);
ISEE tra 25.001 e 40.000 euro → massimo 2.500 euro annui (rate di 227,20 euro mensili);
ISEE oltre 40.000 euro → fino a 1.500 euro annui (rate di 136,30 euro al mese).
Oltre all’incognita sull’apertura delle richieste, rimane il dubbio su possibili modifiche ai requisiti: il governo potrebbe decidere di restringere la platea dei beneficiari, escludendo alcune famiglie che fino allo scorso anno ricevevano il contributo.
QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA
Negli anni passati, la piattaforma INPS era operativa già a febbraio. Quest’anno, invece, nessuna data è stata annunciata e non si sa se il ritardo durerà settimane o addirittura mesi.
Chi sta pagando le rette dall’inizio dell’anno si chiede se verrà riconosciuto un rimborso per le somme già versate. Purtroppo, storicamente il Bonus Nido non è mai stato retroattivo, e questo potrebbe significare che le famiglie dovranno rinunciare a recuperare i soldi spesi fino all’ufficializzazione del contributo.
COSA FARE?
Nell’attesa di risposte concrete, i genitori possono solo prepararsi al meglio per presentare la domanda non appena sarà disponibile. Ecco alcune azioni utili:
Aggiornare l’ISEE per rientrare nella fascia più alta di contributo possibile;
Conservare tutte le ricevute di pagamento per eventuali richieste di rimborso future;
Monitorare costantemente il sito INPS e i canali ufficiali per non perdere eventuali comunicazioni.
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